“Dire ‘non abbassiamo la guardia’ non basta più. Se fra qualche tempo non vogliamo scoprirci ‘colonizzati’ dalle mafie, dobbiamo tutti diffondere la consapevolezza che le mafie ci sono in Emilia-Romagna, che fanno affari, mimetizzandosi in un tessuto economico vitale, forte. E i primi a farlo dobbiamo essere noi: la politica, le istituzioni, gli amministratori”. Il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Matteo Richetti, interviene alla presentazione del dossier sulle mafie in Emilia-Romagna, voluto dall’Assemblea stessa e realizzato da Libera Informazione.
Nella sala Polivalente dell’Assemblea, a Bologna, presenti magistrati, associazioni, amministratori, Richetti propone “una riflessione preoccupata” sulla presenza di ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra nei territori emiliano-romagnoli: “Pur senza fare allarmismi- afferma- va detto che questi sono sì i giorni dell’arresto di Michele Zagaria ma anche quelli delle intimidazioni in stile mafioso a un magistrato di Bologna in forza a Modena. Negli anni Novanta, quando facevo il giornalista, ricordo le note degli amministratori di questa regione nelle quali si invitava a non abbassare la guardia quando si parlava di questi fenomeni, ma oggi dire non abbassiamo la guardia non basta più. E’ necessario che le istituzioni svolgano un ruolo attivo, non limitandosi a difendersi dall’ondata di piena, ma contrastandola, sconfiggendola. Anche la platea del convegno di oggi: ci sono molti magistrati- sottolinea Richetti-, alcuni amministratori, le associazioni, ma è stato difficile costruire una qualche collaborazione istituzionale, cosa che pure ho tentato di fare. Ma qui o tutti scopriamo e diffondiamo la consapevolezza che le mafie in Emilia-Romagna operano, facendo affari, mimetizzandosi nel tessuto economico forte della nostra regione, o arriva il momento in cui ci scopriamo terra colonizzata dalla criminalità organizzata”.
Il presidente dell’Assemblea richiama politica, istituzioni e società regionale a un impegno comune: “Nel pomeriggio sarò a Castelfranco a commemorare Gabriella Degli Esposti, partigiana martire che venne fucilata assieme ai suoi due figli, e ne aspettava un terzo, perchè decise di difendere la libertà, la democrazia, la nostra comunità, aiutando i partigiani, la Resistenza. Ecco, noi oggi dobbiamo riscoprire chi siamo. Dobbiamo avere la consapevolezza di quanto sta accadendo e decidere insieme di lottare. In un periodo di crisi come questo, con le banche che il denaro lo cercano più che erogarlo, qualsiasi imprenditore o artigiano può cercarlo e ottenerlo attraverso vie ‘strane’. Ma qui le possibilità sono solo due: o si accetta quell’aiuto illegale e si cade nel ricatto, o ci si mette con coloro che hanno quel bisogno, che lo riconosco e, insieme, se ne esce. Quest’ultima è la strada giusta, quella che dobbiamo percorrere, ripeto, tutti quanti insieme”.