La gestione del centro socio-occupazionale per disabili “Il quinterno” e del suo punto vendita “La bottega delle idee” sarà affidata dal Comune di Modena tramite gara, per una cifra complessiva di 696mila euro più Iva per tre anni. Lo ha deciso il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 21 novembre, approvando la delibera presentata in aula dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti. Si sono espressi a favore Pd, Idv, Modenacinquestelle.it e Udc, mentre Pdl e Mpa si sono astenuti.
Il centro “Il Quinterno”, con sede in via Santa Caterina 120, accoglie 17 disabili adulti e li coinvolge in attività di cartonaggio, rilegatoria e oggettistica e comprende anche il punto vendita “La bottega delle idee”, in centro storico in via Trivellari 24
Il centro è un servizio socio-sanitario e funziona per un minimo di 220 giorni l’anno.
L’affidamento dei servizi avverrà con procedura negoziata con lettera d’invito ad almeno cinque ditte, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tra i requisiti necessari per partecipare ci sono: avere realizzato nel triennio precedente un servizio analogo a quello oggetto della gara, rispetto dei contratti nazionali di lavoro, impegno ad attivare una sede operativa a Modena in caso di vittoria. Il Comune si riserva inoltre la possibilità di interrompere il contratto senza indennizzi, trascorso il primo anno, dopo una verifica dell’andamento dell’attività.
Da quest’anno l’appalto, che assegna il servizio per il periodo dal primo marzo 2012 al 28 febbraio 2015, comprende anche il trasporto da e per il centro per sei persone, un numero che, all’occorrenza, potrà essere ampliato.
L’assessore Maletti ha precisato che “il servizio si rivolge a persone con disabilità media e medio-lieve, per intenderci troppo lievi per un centro diurno e troppo gravi per un reale inserimento lavorativo, seppure tutelato dalle norme inerenti alle persone disabili. Il centro può accogliere contemporaneamente un massimo di 14 persone che siano in condizione di svolgere semplici attività e non presentino necessità assistenziali elevate. Al momento, divise su diversi turni e alcuni part time, lo frequentano 17 persone. L’assessore ha precisato che “resta in capo al Comune di Modena il ruolo di coordinamento e controllo del servizio”. Si è poi soffermata sui “risparmi di gestione dovuti alle sinergie tra attività che prima erano oggetto di diversi appalti” e sugli “elementi di flessibilità come la possibilità di variare la quantità dei servizi e delle forniture richieste e la loro organizzazione senza variazioni di importi o indennizzi. L’offerta economicamente più vantaggiosa – ha aggiunto – è valutata in base al prezzo e alla qualità del servizio, con un punteggio pari al 60% alla componente tecnico-qualitativa un punteggio pari al 40% alla componente del prezzo”.
In dichiarazione di voto, Sergio Celloni (Mpa) ha affermato: “Credo che le persone dovrebbero lavorare all’interno delle aziende, si integrerebbero di più. Altrimenti rischiamo di creare degli spazi che in realtà sono dei ghetti”. Secondo Eugenia Rossi (Idv), “il centro non è uno spazio puramente assistenziale, anzi è meritevole per la qualità degli oggetti prodotti. Il mio parere è completamente favorevole, tanto più che i costi di gestione sono in diminuzione”. Giancarlo Campioli (Pd) ha ricordato che “questo è un servizio socio-sanitario e le persone che lo frequentano non riescono ad avere accesso al mercato del lavoro privato”. Campioli ha inoltre stigmatizzato l’abitudine a “insinuare considerazioni sugli appalti che sarebbero precostituiti, credo sia un rischio che nella nostra Amministrazione non si corre mai, tanto meno in questo tipo di appalti che prevedono condizioni ampie per la partecipazione”.