«Siamo contenti che, sui ticket, la Regione Emilia Romagna – dopo una partenza alquanto confusa -, abbia deciso di accogliere le nostre richieste. Il 4 agosto scorso, nel corso di una riunione in Regione con il presidente Vasco Errani, la Uil Emilia Romagna chiese di agganciare il nuovo ticket all’Isee; ritenendo – a ragione – che questo fosse l’unico strumento in grado di garantire una valida equità.

Allora ci venne risposto che, per motivi tecnico-organizzativi, ciò sarebbe stato impossibile. E, così, accanto all’Isee, viale Aldo Moro, diversamente da quanto fatto dalla vicina Toscana, inserì l’opzione autocertificazione. Un documento che, per definizione e per compilazione, non assicura equanimità.

Certamente abbiamo apprezzato la modulazione per fasce di reddito. Ma siamo altrettanto certi che gli enormi disagi creati ai cittadini e le storture che questo meccanismo ha comportato, potevano essere evitate fin da subito, adottando appunto l’Isee. I tempi tecnici per mettere gli emiliano-romagnoli nelle condizioni di dotarsi di un Isee c’erano.

Ora occorre che la Regione s’impegni con forza per agevolare al più presto il passaggio, e quindi l’obbligatorietà, all’Indicatore della situazione economica equivalente».