Maurizio Dori, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione SETA (Programmazione e assetto del territorio, sviluppo economico e tutela ambientale), interviene nel dibattito sulla riqualificazione del Parco Ferrari e sulle proposte di Modena Attiva.
«E’ sempre positivo quando i cittadini decidono di fare una critica costruttiva proponendo alla giunta e alla città dei progetti. Se questo metodo fosse utlizzato sempre, specie in urbanistica, sarebbe un bel passo in avanti e metterebbe al riparo da altri problemi (opposizionismo, ipercriticismo, sindromi nimby ecc.). Con la doverosa premessa testé fatta la mia valutazione del labirinto di Modena Attiva per il parco Ferrari è negativa.
Il Pd e il sindaco, recentemente, hanno dichiarato la riqualificazione del parco Ferrari come un opera non prioritaria pur muovendo questa da un bisogno reale e pur essendo dinanzi a un piano direttore di qualità. Si coglie in questa valutazione la consapevolezza che in questa fase storica ed economica della città le risorse vanno destinate alle priorità vere che sono per noi welfare (sociale e scuola) e ripresa economica. Questo non vuol dire non ritenere importanti cultura e sport ma semplicemente avere consapevolezza che in tempi di tagli del governo centrale e di risorse calanti non si può fare tutto.
Dunque se il piano direttore del Parco Ferrari non era una priorità figuriamoci se può esserlo un, seppur molto suggestivo, labirinto botanico. E lo stesso dicasi, a maggior ragione, per i cosiddetti “Giardini della mente”, ultima immaginifica idea lanciata da Modena Attiva. Tenuto conto della situazione politica, economica e sociale, ultimati gli Stati Generali sull’economia, il Sistema Modena deve scegliere quali saranno le sue competenze strategiche per il futuro e destinare le sue risorse, senza dispersioni, in quella direzione. Spendere diversi milioni di euro per un labirinto botanico (o per qualsiasi altro fantasmagorico progetto ideato a tavolino) in questa fase risulterebbe un lusso incomprensibile per le migliaia di modenesi assillati da problemi di lavoro e di futuro.
Cari amici di Modena Attiva: aspettiamo l’istruttoria del 28 di giugno, e dopo decideremo se ci sono le condizioni per andare avanti sul Piano Direttore di Parco Ferrari (ex Jellicoe). Se non dovessero esserci, senza drammi come dice il Sindaco, se ne riparlerà in tempi migliori ma non infiliamoci in una nuova querelle del tipo Labirinto si, Labirinto no. I modenesi non comprenderebbero».