La lettera aperta dell’assessore provinciale all’agricoltura Gabriella Montera al collega della Regione Tiberio Rabboni in merito alle polemiche di questi giorni sui fondi regionali destinati al territorio bolognese.
“Caro Assessore,
sono piuttosto disorientata dalla tua risposta a mezzo stampa sui fondi assegnati alla Provincia di Bologna per gli interventi agroambientali. Nei giorni scorsi mi ero limitata ad argomentare in Consiglio provinciale le ragioni del rinvio della delibera, causate dalla richiesta delle organizzazioni sindacali agricole di fare un supplemento di riflessione per una migliore e più condivisa destinazione degli insufficienti fondi a disposizione. Ma, dato che argomenti con dovizia tecnica che la Provincia di Bologna ha fruito di più risorse rispetto alle altre Province, mi sento chiamata a risponderti, riprendendo le problematiche che ti ho esplicitato in varie sedi istituzionali.
Non vi è dubbio che, per l’intero periodo di programmazione 2007/2013, alla Provincia di Bologna sono stati assegnati 49 milioni di euro. È giusto però specificare che, di questi, oltre 38 milioni discendono dai cosiddetti trascinamenti, cioè da pagamenti ereditati dalla programmazione precedente 2000-2006. Pertanto, le risorse nuove da destinare all’impresa del bolognese nei prossimi anni, sono meno di 11 milioni, cioè l’8% dei fondi complessivi, ovvero una delle percentuali più basse di tutto il territorio regionale. E tu sai bene quanto l’impresa bolognese sia particolarmente vocata alle attività agro-ambientali, tant’è che proprio la Regione, per far fronte all’importante domanda pervenuta nel primo bando del 2008, ha autorizzato la Provincia di Bologna ad anticipare risorse degli anni successivi.
Con la nuova assegnazione, oggetto della delibera rinviata, fino al 2013 rimarrebbero disponibili soltanto 1,6 milioni di euro all’anno, largamente insufficienti per il fabbisogno del territorio.
Non ti sfuggirà che con questo calcolo, il sistema delle imprese bolognesi riceve e riceverà tanto quanto quello del territorio riminese.
Non si tratta di avanzare richieste finanziarie di tipo sindacal territoriale che non apprezzo, ma piuttosto di realizzare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, che invita i paesi membri a garantire uno sviluppo rurale omogeneo sul territorio, per cui imprese che hanno stesse caratteristiche devono avere pari opportunità per poter affrontare il mercato.
È su questo che mi aspetto di avviare con te un percorso interistituzionale, di tipo dinamico, per poter sostenere al meglio, ognuno nel proprio ruolo, l’economia agricola”.