Nel 2009 la Polizia Municipale ha effettuato 215 controlli sui cantieri contro l’impiego di lavoro nero, cui sono seguite diverse violazioni amministrative e penali, mentre in merito alla sicurezza sul lavoro sono state 10 le segnalazioni al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza e 9 le segnalazioni all’ispettorato del Lavoro, specificamente indirizzate a violazioni di natura contributiva o connesse alla regolarità del lavoro impiegato. Dal 2002 sono stati oltre 1500 i sopralluoghi nei cantieri e in esercizi commerciali effettuati dalla Polizia municipale, a testimonianza della attenzione rivolta al lavoro nero e alla sicurezza sul lavoro. Lo ha detto oggi, lunedì 28 giugno, in Consiglio comunale l’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri Pd Salvo Cotrino e Giuliana Urbelli sulle azioni del Comune contro evasione fiscale e lavoro nero.

“Oltre al danno erariale – ha affermato Citrino – l’evasione e il ricorso al lavoro nero producono un vero e proprio danno economico all’intero tessuto produttivo attraverso pratiche di concorrenza sleale che danneggiano la maggioranza delle imprese che invece rispettano le regole”. Il consigliere ha chiesto informazioni sui compiti dell’Amministrazione comunale nella lotta contro questi fenomeni illegali e ha suggerito alcune possibili misure, come “la pubblicazione dei nomi degli imprenditori fuori legge, la sospensione da parte del Comune di licenze, concessioni e contratti con imprese scoperte a utilizzare lavoro nero o irregolare e l’obbligo da parte di queste imprese di restituire eventuali sgravi o contributi ricevuti dall’Amministrazione”.

L’assessore Pini ha ricordato come il Comune di Modena abbia partecipato attivamente al protocollo di intesa sottoscritto dall’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) a livello regionale e con l’Agenzia delle entrate per il recupero dell’evasione fiscale, ma anche il recente incontro con il comandante provinciale delle Fiamme gialle e le associazioni di categoria, dal quale sono emerse indicazioni e disponibilità a collaborare per contrastare fenomeni illegali.

Il Comune, ha precisato inoltre Pini, “da oltre 10 anni ha assunto un ruolo attivo nelle azioni di contrasto alla irregolarità del lavoro, attraverso la convenzione per la costituzione dell’osservatorio appalti, che svolge opera meritoria di attenzione ai fenomeni legati alla sicurezza sul lavoro, in sinergia con le organizzazioni economiche e di categoria, e con il contributo della Polizia municipale, attraverso la quale si è, in tempi più recenti, attivata anche una azione di controllo sulle forme di lavoro irregolare, in sinergia con gli enti preposti a tale tipologia di controlli (Inps e Direzione provinciale del lavoro).

“Per dimostrare la nostra attenzione al fenomeno – ha concluso l’assessore – abbiamo anche risposto affermativamente a quanto sollecitato dalle associazioni sindacali inserendo nei nuovi criteri per l’apertura di pubblici esercizi l’impegno a contrastare l’utilizzo di personale senza regolare contratto di lavoro”.

Quanto alle eventuali esclusioni da appalti pubblici e riguardo alle possibilità per il Comune di penalizzare con decadenza o revoca di licenze, autorizzazioni o concessioni, Pini ha precisato che “occorre fare riferimento alle norme di legge che prevedono tassativamente, nei vari campi di applicazione, i casi in cui esse operano, mentre qualche margine di intervento maggiore, pur con le ovvie difficoltà interpretative, si può verificare nel caso di contributi o benefici previsti da regolamenti comunali, per i quali, pure non applicandosi il principio di retroattività salvo in caso di truffa, si può pensare di condizionarli nei casi oggetto dell’interrogazione”.

L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza per consentire l’intervento del consigliere Stefano Barberini, Lega Nord, il quale ha affermato: “che le aziende facciano fatture false è un fenomeno risaputo da tempo. Inoltre – ha detto – questa interrogazione sembra una sorta di spot elettorale sulle azioni intraprese non dal Comune, ma dalla Guardia di finanza. Ci sono molte cose che l’Amministrazione comunale potrebbe mettere in atto, ad esempio per evitare che siano sempre le stesse aziende a lavorare o per contenere la concorrenza sleale delle imprese gestite da extracomunitari”.

Il consigliere Cotrino ha precisato, rispondendo al collega Barberini, i contenuti della propria interrogazione e si è detto infine soddisfatto della risposta ricevuta dall’assessore. L’assessore Pini ha puntualizzato: “Come studioso di problemi economici, ritengo che una pubblica amministrazione debba combattere la concorrenza sleale, l’evasione fiscale e il lavoro nero indipendentemente dalla nazionalità dell’operatore”.