Il gruppo consiliare del Partito democratico sosterrà la proposta di intitolare una strada allo scrittore e saggista modenese Edmondo Berselli, recentemente scomparso. Nella lettera che pubblichiamo qui di seguito il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Paolo Trande spiega le ragioni della scelta.
Tra i tanti lettori ed estimatori dei libri di Edmondo Berselli circola con insistenza l’idea di intitolare un luogo della città allo scrittore modenese recentemente scomparso. Una proposta che ha trovato immediatamente una cassa di risonanza nelle pagine di Facebook.
Io e altri del gruppo consiliare del gruppo Pd del Comune di Modena, abbiamo conosciuto Edmondo. A me è capitato di conoscerlo (nella vita faccio il medico ospedaliero) durante una malattia, che cagionò il ricovero di una sua familiare. Ho un piccolo ricordo da riferire che, credo, più delle sua letteratura, più del suo acume analitico sul costume degli emiliani e degli italiani, restituisce l’immagine della grande figura di uomo che era. In ospedale capita spesso che le persone “famose” e “potenti” presentino da subito, all’entrata, le credenziali. Come a chiedere una maggiore vigilanza o un supplemento di attenzione per il loro parente ricoverato. Con Edmondo Berselli non accadde così. Giorni di colloqui e di informazioni sullo stato di salute della sua familiare, rigorosamente negli orari di ricevimento, senza mai fare cenno alla sua notorietà e senza mai pronunciare il suo nome e cognome. Semplicemente sono il figlio della paziente n°31 (m asul numero nn giurerei). A ogni colloquio la stessa formula: sono il figlio della paziente n°31: <<può dirmi come sta?>> oppure <<ci sono novità?>>. Ogni giorno, mi aspettavo, quasi speravo che dicesse: sono Edmondo Berselli. Alla comunicazione sullo stato di salute della familiare avrei volentieri aggiunto una qualche battuta, un commento alle cose della vita che lui narrava (e che io leggevo), con grande ironia, sulle pagine del vostro giornale, del “Messaggero”, del “Resto del Carlino” o che indagava con rigore nei saggi de “il Mulino”. Spazientito dalla inspiegabile assenza del classico e italico “lei non sa chi sono io” attinsi al coraggio che arriva dalla comunicazione della dimissione della familiare per dire, quasi fantozzianamente e specularmente: “io so chi è Lei. Lei è Edmondo Berselli e io sono un suo lettore”. Lui mi guardò, con la faccia di chi, secondo me, aveva colto la mia difficoltà e mi disse: <<grazie di tutto e mi chiami quando vuole che facciamo volentieri quattro chiacchiere>>. Non l’ho mai chiamato. L’ho incontrato diverse volte sotto i portici del centro di Modena. Un caffè, l’invito a leggere il suo ultimo libro e………ad maiora. Quei giorni da “parente” normale in ospedale mi diedero la conferma che dinanzi avevo non solo un grande intellettuale ma anche un grande uomo. E i grandi devono avere un loro posto a Modena. Per questo il gruppo del Pd sosterrà la proposta di intitolare una strada di Modena a Edmondo Berselli, compatibilmente con i regolamenti della commissione toponomastica del Comune e ricercando il più ampio consenso dei gruppi consiliari.
Paolo Trande, Capogruppo Pd in consiglio Comunale