Il Comune di Reggio, in occasione dell’annuale giornata che le Nazioni unite dedicano al tema della protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, promuove due appuntamenti dal titolo “Reggio Emilia, città d’asilo” per sensibilizzare la città sui problemi dei rifugiati politici, un tema rispetto al quale l’Amministrazione locale è attiva da anni attraverso il progetto d’accoglienza Sprar – Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati, con finanziamento del Ministero degli Interni – Fondo nazionale per le politiche e i servizi d’asilo.
Il primo appuntamento è in programma venerdì 18 giugno in piazza Casotti dove alle ore 21.30 verrà proiettato “Il volo” il nuovo film di Wim Wenders che racconta i drammi dei rifugiati attraverso le parole dei diretti protagonisti. Il film, girato in 3D in alcuni dei luoghi più suggestivi della Calabria (Scilla, Badolato e Riace), ha ottenuto il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ed è coprodotto dalla Regione Calabria, unica realtà che in Italia (dove manca una normativa nazionale) si è dotata di una legge regionale per promuovere l’accoglienza e l’inserimento dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il filmato, che inizialmente doveva essere di soli 7 minuti, si è trasformato in un film di 32 minuti quando Wenders, conosciuto un piccolo rifugiato afgano, ha deciso di approfondire la situazione dei rifugiati e di raccontare le storie di accoglienze e integrazione che stanno ridando oggi vita ad alcune località della Locride abbandonate dagli abitanti grazie ai tanti rifugiati che sono divenuti una risorsa per il territorio.
La proiezione sarà preceduta alle 19.30 da un aperitivo analcolico in compagnia di alcuni richiedenti asilo e rifugiati ospiti del progetto Sprar del Comune di Reggio e delle musiche del trio acustico Marcella Menozzi, Meike Clarelli e Brunz.
Lunedì 28 giugno alla Biblioteca delle arti (piazza della Vittoria 5) a partire dalle ore 9.30 si terrà invece un incontro di presentazione del progetto Sprar – Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati con esperti e operatori del settore. Interverranno
Franco Corradini, assessore alla Coesione e sicurezza sociale Comune di Reggio, che parlerà di “Reggio Emilia, città d’asilo”, Andrea Del Testa di Amnesty International con
“Dalla persecuzione alla speranza. Lungo gli itinerari dei richiedenti asilo”, con Michele Patroni Griffi del servizio centrale Sprar che discuterà dell’ “Accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia”, Ilaria Nasciuti della Dimora d’Abramo, coordinatrice progetto Sprar Reggio Emilia, che proporrà un intervento su “Il progetto Sprar di Reggio Emilia ad un anno dall’apertura”. Seguirà la testimonianza di un rifugiato ospite del progetto Sprar di Reggio Emilia, l’intervento di Valerio Corghi della Caritas diocesana su “L’incontro al Centro d’ascolto Caritas” e di Alessandro Fiorini del Coordinamento regionale Emilia-Romagna Terra d’asilo che parlerà di “Dove va il diritto d’asilo? Presenze e prospettive in Emilia-Romagna”.
Il progetto Sprar del Comune di Reggio Emilia, gestito dalla cooperativa sociale Dimora d’Abramo, si rivolge a un massimo di 15 persone adulte, inserite nel percorso di asilo in Italia, di cui fino a 11 persone richiedenti protezione internazionale e fino a 4 che hanno già ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato o la protezione sussidiaria. Offre un servizio di accoglienza in due appartamenti e nella struttura residenziale Casa albergo comunale dove gli ospiti possono rimane per un periodo massimo di sei mesi. Durante questo periodo i rifugiati e richiedenti asilo, a cui viene assicurato un contributo economico per vitto e generi di prima necessità e la possibilità di accedere al magazzino alimentare della Caritas Diocesana, compiono un percorso di inserimento sul territorio che prevede l’apprendimento della lingua italiana, la frequenza di corsi di formazione professionale, l’inserimento lavorativo e la partecipazione ad attività che favoriscano l’inclusione sociale.
Il servizio fornisce assistenza giuridica e psicologica procurando informazioni sulla normativa in materia d’asilo, aiutando nello svolgere le pratiche amministrative necessarie (questura, prefettura, iscrizione anagrafica, richiesta del codice fiscale, iscrizione al servizio sanitario nazionale) e, nel caso di richiedenti protezione internazionale, anche il supporto nella preparazione della memoria e del colloquio che dovranno sostenere per il riconoscimento dello status presso la Commissione Territoriale di Torino.
Obiettivo primario è rendere accessibili e fruibili i servizi sanitari, promuovendo gli ostacoli di natura burocratica, amministrativa, sociale, linguistica e culturale che possono costituire fattori di rischio per il beneficiario e per tutta la comunità locale. Si provvede inoltre ad attivare un percorso di supporto psicologico laddove se ne veda la necessità. Per questo al progetto lavora un’equipe multidisciplinare composta da un coordinatore, un operatore di accoglienza, un operatore legale e uno psicologo.