Dopo il portierato sociale e il net garage, nel complesso condominiale di Windsor Park nascerà anche un centro polivalente gestito dalle associazioni di volontariato locali e un laboratorio per attività giovanili. Alle nuove funzioni saranno adibiti alcuni locali del pianterreno che l’Amministrazione comunale ha deciso di acquisire da un privato. La delibera per l’acquisto, circa 300 metri quadrati per i quali il Comune pagherà 290 mila euro, ha avuto il via libera ieri dal Consiglio comunale con i voti favorevoli di maggioranza e Idv. Hanno invece votato contro Pdl e Lega nord, mentre si sono astenuti Mpa e Modena 5 stelle.
“E’ un ulteriore passo avanti verso l’intera riqualificazione del complesso Windsor Park a cui partecipa anche la Regione – ha detto, illustrando la delibera, l’assessore al Patrimonio, Fabio Poggi, che ha aggiunto: “Nel complesso sta per essere completata anche la realizzazione della risistemazione di un’area verde adibita a ciclo park per bambini grazie ad un progetto della Circoscrizione 4”.
L’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti, ha ricordato il percorso di recupero di Windsor Park e i due progetti fondamentali. “Il primo, di competenza del Comune in accordo con la Regione, sarà ultimato con l’attuazione della delibera. Oltre ai locali per le attività aggregative e la conseguente chiusura del bar, prevedeva l’apertura del portierato sociale, la cui attività è stata integrata con un maggior presidio della Polizia municipale e di Stato. Il secondo progetto, invece, è di iniziativa privata e prevede la riqualificazione di due palazzine in cui il Comune è anche proprietario di dieci alloggi, ma va a rilento soprattutto a causa della crisi economica. Vivibilità e sicurezza sono gli obiettivi dell’Amministrazione, nessuna speculazione” ha concluso l’assessore.
Per la Lega nord sono intervenuti Sandro Bellei, che vorrebbe conoscere se la proprietaria che vende la parte di immobile è la stessa di un precedente contenzioso con il Comune, e Stefano Barberini che ha sgomberato il campo da ipotesi speculative, ma ha precisato: “Stiamo pagando immobili svalutati a causa del malgoverno, mentre si doveva risanare prima la zona”. Anche per Mauro Manfredini “le cose sono state fatte male, come nel condominio Lambda dove la situazione non è tanto meglio.” Inoltre, ha aggiunto, “manca il coordinamento tra le forze di sicurezza”. Andrea Galli ha annoverato Windsor Park “tra le quattro mostruosità di Modena, la cui riqualificazione sta costando moltissimo, assieme a Lambda, R-Nord, Ex Amcm”. E ha chiesto: “Perché non avete mandato i vigili a controllare chi affitta? Se interveniamo sul controllo costante delle agenzie immobiliari, scopriremo che la mano è la stessa, il degrado nasce dal tollerare i comportamenti sbagliati”.
Andrea Leoni (Pdl) ha parlato di “sottovalutazione” del problema e ha insistito sui ritardi dell’intervento dell’Amministrazione per risolvere una situazione “incancrenita”, ricordando le interrogazioni presentate da maggioranza e opposizione già nel 2008. “Alla Giunta – ha concluso – chiediamo un salto di qualità: fare politiche urbanistiche lungimiranti”.
Per Eugenia Rossi (Idv) “ci troviamo di fronte a una situazione poco prevedibile e ora dobbiamo occuparci dei problemi; evitiamo in futuro agglomerati di questo tipo, ma aggiustiamo il recuperabile come propone l’assessore”. Sergio Celloni (Mpa) ha sottolineato che “si tratta solo di un palliativo, poiché le zone di degrado sono diverse e l’Amministrazione è colpevole di non aver attuato delle corrette politiche d’integrazione nei confronti degli immigrati”.
Per il Pd, è intervenuto Salvatore Cotrino imputando “il problema ai proprietari che, senza lungimiranza, hanno acquistato per investire scegliendo di affittare a chi garantiva loro maggiori guadagni”. Maurizio Dori ha parlato apertamente di “prostituzione diffusa che affligge da decenni il complesso” e ha chiamato in causa questore e prefetto: “Cosa fanno per risolvere il problema?”. William Garagnani ha invitato a deporre la logica ideologica per pensare “alla possibilità di sperimentare nella zona nuove soluzioni, che favoriscano la convivenza contro l’individualismo diffuso” e ha suggerito di “realizzare ad esempio una chiesa”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha ricordato come gli edifici siano stati costruiti per iniziativa privata precisando che “il Comune non può opporsi a iniziative private attuate nel rispetto della legge, può solo evitare di compiere gli stessi errori sul suolo riservato all’edilizia pubblica. Per quanto riguarda il tema della sicurezza, Pighi ha ricordato che i poteri del Sindaco in materia sono limitati alle ordinanze e il Comune non può fare controlli negli appartamenti poiché spettano alla Polizia giudiziaria.