“Temo che Pdl e Lega non abbiano capito bene gli effetti che la manovra economica del Governo avrà sulla città di Modena. Dire che il nostro Comune presenta una condizione relativamente meno gravosa rispetto ad altri enti locali italiani testimonia che i nostri conti sono in ordine e che ci siamo comportati virtuosamente. Ciò non toglie che il Governo taglierà alla città circa 19 milioni di euro nei prossimi due anni”.

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi interviene così nel dibattito aperto dalle stime dei tecnici dell’Istituto per la finanza locale dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, pubblicate ieri dal quotidiano “Il Sole 24 ore”.

“Se a Modena si registreranno i ‘tagli più bassi d’Italia’ – prosegue Pighi – ciò è dovuto alla serietà del Comune nel tenere i conti in ordine. Allora onestà vorrebbe che Pdl e Lega ne dessero merito a chi governa la città. Tuttavia, nonostante la nostra serietà e i ‘tagli più bassi d’Italia’, avremo nei prossimi due anni 19 milioni di euro in meno. Anche in questo caso, onestà vorrebbe che si riconoscesse il problema senza nasconderlo sotto una foglia di fico, visto che si ripercuoterà concretamente sui servizi ai cittadini. I Comuni più virtuosi, quelli che hanno rispettato pienamente il patto di stabilità, non avranno più margini e i tagli riguarderanno i servizi”.

Alla riduzione di risorse, che per Modena sarà di 5,5 milioni nel 2011 e 9,2 milioni nel 2012, bisogna aggiungere che nel 2011 il Fondo nazionale politiche sociali si ridurrà da 500 milioni a 300 e che il Fondo nazionale per la non autosufficienza non è finanziato (-400 milioni). Tutto ciò determinerà ulteriori minori trasferimenti per 2 milioni circa in entrambi gli anni. Complessivamente, il taglio sarà di 7,5 milioni il prossimo anno e di 11,2 milioni nel 2012.

“Con un taglio così imponente – prosegue il sindaco – ci troveremo in estreme difficoltà a gestire i servizi secondo gli abituali parametri quantitativi e qualitativi e seri saranno anche i problemi sul fronte degli investimenti, visti i vincoli del patto di stabilità e la crisi del mercato immobiliare e finanziario. Inoltre, la manovra prevede che si possa sostituire il personale che va in pensione solo nella misura del 20 per cento e ciò creerà situazioni critiche in nidi, scuole dell’infanzia e servizi di assistenza domiciliare o residenziale”.