È stata confermata dal Giudice del Tribunale di Modena Barbara Malvasi – si legge in una nota stampa di Coop Estense – la richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura della Repubblica dello stesso Tribunale, della denuncia con la quale il patron di Esselunga Bernardo Caprotti accusava Coop Estense di aver influenzato l’Amministrazione Comunale di Vignola nel progetto di sviluppo commerciale cittadino.
Il fatto risale a 5 anni fa, quando il Consiglio Comunale decise di ritirare dall’ordine del giorno la proposta avanzata da Esselunga per la realizzazione di un nuovo insediamento commerciale, motivando la scelta con l’esigenza di mettere a confronto e valutare, congiuntamente, tale proposta e quella presentata successivamente da Coop Estense.
Una comparazione voluta dall’Amministrazione Comunale al solo scopo, come aveva dichiarato il Sindaco di Vignola Roberto Adani, “di garantire pari opportunità a tutti i supermercati presenti sul territorio”, ma evidentemente non gradita a Bernardo Caprotti, visto e considerato che le sue richieste (una struttura commerciale di 2500 mq estendibili a 3000 mq) non erano compatibili con i vincoli dettati dal Piano Provinciale, il quale non prevedeva la possibilità di una simile struttura – prosegue Coop Estense -.
La decisione del Giudice conferma pertanto il pieno rispetto da parte del Consiglio Comunale di Vignola della normativa vigente, dichiarando prive di fondamento e ingiustificate le argomentazioni portate dai legali di Caprotti, secondo i quali la cooperativa avrebbe influenzato il Consiglio Comunale nell’accogliere la proposta di un confronto tra i due progetti presentati.
“L’accusa di Esselunga – commenta Mario Zucchelli, presidente Coop Estense – è stata mossa al solo scopo di ledere, seppur in via indiretta, l’immagine della cooperativa, secondo Caprotti vera beneficiaria dei provvedimenti a suo dire illeciti del Consiglio Comunale, e dimostra ancora una volta la prepotenza di chi non vuole e non sa stare alle regole del gioco. È soltanto mettendo in competizione, e alla pari, i soggetti economici concorrenti, che possono essere assicurate la massima trasparenza nel mercato e la migliore offerta di servizi ai cittadini. Anziché defilarsi e muovere accuse inconsistenti, avrebbe fatto bene a confrontarsi proponendo una struttura commerciale che si conciliasse con i vincoli imposti dal Piano Regolatore e con le esigenze dei cittadini” – conclude Zucchelli.