Nell’incontro tra le organizzazioni sindacali, RSU e Direzione aziendale, tenutosi nel pomeriggio del 18 maggio, in concomitanza con lo sciopero e il presidio dei lavoratori davanti alla sede Italcarni di Carpi, l’azienda ha aggiunto altri pesanti elementi al progetto di riorganizzazione aziendale, denunciano Flai/Cgil e Fai/Cisl Carpi.
Oltre ai 43 esuberi, dichiarati nell’apertura della procedura di mobilità, si aggiungono altri 34 lavoratori di settori strategici e importanti, quali il “macello sporco” e la “rifilatura prosciutti”, per i quali la cooperativa intende attivare una procedura di affitto di ramo d’azienda. Si delinea quindi una pesante riduzione del personale, non giustificata da nessuna crisi, infatti in questa cooperativa non si sono utilizzate ore di cassa integrazione. Una pesante riduzione del personale, con un inconcepibile “spezzettamento” di fasi del processo produttivo, che hanno come unico obiettivo quello di far pagare il risanamento economico solo ai lavoratori – continuano Flai/Cgil e Fai/Cisl Carpi -.
Un risanamento economico necessario, visto l’alto disavanzo, creato non certamente dai lavoratori, ma dalle scelte compiute da una cooperativa che ha un numero di dirigenti che è quattro volte superiore a quello di altre imprese analoghe e che ha fatto discutibili investimenti immobiliari che hanno pesantemente indebitato l’impresa. L’atteggiamento di questa cooperativa – continuano i sindacati – non ha nulla a che fare con la storia che il movimento cooperativo modenese può vantare e che dovrebbe ancora continuare a fare.
Organizzazioni sindacali e lavoratori hanno dichiarato la loro totale contrarietà, non accettano di dover essere solo loro a dover pagare il prezzo del risanamento. In attesa di una chiara presa di posizione, anche da Legacoop e Confcooperative di Modena, i lavoratori Italcarni continueranno nella loro lotta. Programmati nuovi scioperi di un’ora domani 21 venerdì maggio e altre ore di sciopero lunedì pomeriggio 24 maggio in concomitanza con la ripresa della trattativa
Da segnalare i numerosi messaggi di solidarietà dalle RSU di importanti aziende, tra cui Grandi Salumifici Italiani, Inalca JBS, Cantine Riunite & Civ, Alcar Uno e Fini.
(Flai/Cgil – Fai/Cisl Carpi)