Qualcosa inizia a muoversi anche nelle alte sfere della politica nazionale e sono sempre più coloro che invocano una riduzione dei costi e degli stipendi come segnale verso gli italiani. Non posso che compiacermi di questo e, se mi è permesso, anche di vantarmi per aver anticipato, ormai un anno fa, un’operazione doverosa e rispettosa nei confronti delle famiglie che sono state colpite dalla crisi economica.

Mi ero ripromesso di fare da pungolo al consiglio regionale, pur non essendo stato eletto. E la questione dei costi della politica mi viene in soccorso. Ora che la Giunta Errani, il consiglio e gli organi istituzionali si sono insediati, mi auguro che vogliano immediatamente attuare quanto, in molti di loro, avevano promesso in campagna elettorale e che stanno rilanciando negli ultimi giorni, ossia tagliarsi stipendi e benefit. Dal momento che si tratterebbe soltanto di votare una delibera, senza neppure perdere troppo tempo, spero che i consiglieri regionali non vogliano subito disattendere una proposta trasversale che, dal Sel fino alla Lega, passando per i grillini, il Pdl ed il Pd del presidente Ricchetti era stata pubblicizzata tra febbraio e marzo. Sarebbe l’ennesima dimostrazione di come la politica è lontana dai cittadini.

Raimondo Soragni