Il prof. Gian Maria Cavallini, Direttore della Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, scelto tra i chirurghi europei per eseguire un intervento di cataratta in diretta al Congresso della Società europea dei Chirurghi della Cataratta e di Refrattiva (ESCRS), in corso di svolgimento a Budapest (Ungheria).
L’intervento dimostrativo del professionista e docente modenese verrà compiuto sabato 13 febbraio alle ore 14.00 e riguarderà appunto l’asportazione di una cataratta mediante l’innovativa tecnica di microfacoemulsificazione bimanuale, una procedura chirurgica che a Modena viene regolarmente eseguita fin dal 2004 e di cui il prof. Cavallini è stato tra i primissimi specialisti ad introdurla in Italia e, in assoluto, il primo ad eseguirla come intervento di routine.
“Questa tecnica – commenta il prof. Gian Maria Cavallini – sta ottenendo sempre più consensi anche all’estero e l’invito a Budapest dimostra che l’impegno profuso nella sperimentazione e nell’applicazione clinica di questa tecnica sono riconosciuti in ambito internazionale. Personalmente non posso che esprimere soddisfazione per questo traguardo che debbo e voglio condividere sia con l’Ateneo che con la direzione del Policlinico che mi hanno permesso in questi anni di lavorare serenamente a questo progetto innovativo assecondandomi con la messa disposizione delle strumentazioni, della tecnologia e della struttura per operare ed assistere i tanti pazienti che da tutta Italia si rivolgono a noi”.
La microfacoemulsificazione bimanuale è una delle nuove frontiere nel campo della chirurgia oftalmologica, che richiede particolare abilità all’oculista per l’impiego di strumentazioni che comportano l’uso contemporaneo delle due mani. E’ frutto del progresso tecnologico e dell’evoluzione dell’asportazione della cataratta tramite ultrasuoni (facoemulsificatore), che consente di utilizzare strumenti chirurgici e cristallini artificiali sempre più ridotti di dimensioni (micro). “Ciò permette – prosegue il prof. Cavallini – al chirurgo di eseguire incisioni sempre più piccole, inferiori a 2 mm, favorendo un recupero della vista più rapido ed una riduzione dei rischi di complicanze nel decorso postoperatorio”.
Generalmente viene adottata solo per i casi di cataratta più complessi, di origine traumatica, mentre a Modena è da anni di uso quotidiano per tutti i tipi di cataratta, anche per la cataratta nei bambini.
La microfacoemulsificazione bimanuale è particolarmente valida sotto il profilo della sicurezza intra e post operatoria, non necessita di sutura, è più veloce, anche se la durata di un intervento varia a secondo della complessità, ed è anche più economica.
“In definitiva – conclude il prof. Cavallini – la microfacoemulsificazione bimanuale sta spingendo la tecnologia ad arrivare all’impianto di un cristallino sempre più simile a quello umano”.
La Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena con 1.800 interventi all’anno è all’avanguardia in Italia nell’impiego di questa tecnica, grazie alle competenze che si sono progressivamente formate a Modena ed agli approfonditi studi condotti sulla materia dalla equipe di operatori e professionisti che si sono progressivamente applicati a questa innovativa tecnica.
“Il successo di questa tecnica sottolineato dal generale apprezzamento che sta riscuotendo in Italia e all’estero – dice il dottor Maurizio Miselli, Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena – è conferma della volontà della nostra Azienda di tenere su un binario parallelo la ricerca clinica e l’assistenza ai malati, per essere costantemente capaci di dare agli utenti modenesi, e non solo, le cure più innovative, meno invasive, più efficaci sul piano della restituzione a loro di quegli obiettivi di salute ed integrità che sono la costante missione dei nostri professionisti”.
Attività Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche – Policlinico di Modena
La Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena esegue nel corso dell’anno 70.000 prestazioni ambulatoriali, 700 ricoveri ordinari e 1.000 in day hospital. Si eseguono oltre agli interventi di cataratta anche interventi di chirurgia vitreoretinica (200 all’anno), trapianti di cornea (50 all’anno), oltre 2.000 trattamenti per la maculopatia senile tramite iniezione intravitreale di farmaci antiangiogenici e trattamenti di chirurgia refrattiva mediante laser ad eccimeri per correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. E’ altresì dotata di tutte le strumentazioni più avanzate per la diagnosi delle malattie oculari: fluoroangiografia (2.000 prestazioni all’anno), angiografia con verde indocianina (200 prestazioni anno), OCT (2.500 prestazioni anno), campi visivi computerizzati (2.200 prestazioni anno), mappa corneale (200 prestazioni anno), conta endoteliale (200 prestazioni anno), pachimetria (700 prestazioni anno).
La Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, inoltre, è sede della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per la formazione di nuovi specialisti ed è promotrice di meetings scientifici, corsi di aggiornamento e seminari rivolti ai medici oculisti già specializzati. Ancora partecipa attivamente alla ricerca scientifica con relazioni ai più importanti congressi in Italia ed all’estero, dove l’originalità degli argomenti ed il rigore metodologico vengono unanimemente riconosciuti.