«Dai soci privati di Atcm ci attendevamo un apporto assai maggiore in termini di proposte e gestione del trasporto pubblico locale. Se la situazione non cambia, allora dobbiamo interrogarci sulla validità di una scelta che avevamo giudicato strategica». Lo ha dichiarato Pasquale Coscia, responsabile delle politiche della mobilità per la segretaria provinciale della Cisl, intervistato ieri dalla Rai Emilia-Romagna sui disagi denunciati dagli utenti dell’Atcm. «Non c’è dubbio che gli studenti, i lavoratori pendolari e le fasce sociali meno abbienti, cioè le tre categorie che rappresentano la grande maggioranza degli utenti del trasporto pubblico, non siano per nulla soddisfatti del servizio erogato dall’Atcm – ha affermato Coscia – La situazione non è migliorata nemmeno con i correttivi che l’azienda, una volta constatato il flop del nuovo piano entrato in vigore il 7 settembre, ha operato a partire dal 19 ottobre. La realtà è che l’Atcm continua a fornire risposte parziali e inadeguate».
Qui il segretario Cisl chiama in causa il ruolo del socio privato, al quale è stata affidata la responsabilità della gestione aziendale in virtù di esperienze, competenze e professionalità maturate nel settore. «I privati avrebbero dovuto apportare in Atcm un contributo che finora, invece, si è rivelato insufficiente. Urge una riflessione sul ruolo del privato e sulla sua capacità di sviluppare il trasporto pubblico locale nell’ottica di efficacia ed efficienza. Anche gli enti proprietari, però, – ha aggiunto Coscia – devono investire di più in infrastrutture e mezzi per fluidificare il traffico e facilitare gli accessi alle stazioni e fermate».
Dei problemi del trasporto pubblico si parlerà anche domani – giovedì 29 ottobre – in un incontro già programmato da tempo dei sindacati di categoria con Atcm. «Una delle modifiche che chiederemo riguarda la rimodulazione dei tempi di percorrenza delle corse extraurbane – anticipa Maurizio Denitto, della segreteria provinciale della Fit-Cisl – Speriamo di avere risposte rapide e concrete che vadano incontro alle esigenze degli autisti e degli utenti. In caso contrario – conclude Denitto – valuteremo se e quali azioni di protesta intraprendere».