La Stroke Unit dell’Ospedale Maggiore di Bologna è quella con più posti letto in tutta l’Emilia Romagna, 20 (10 nella Neurologia diretta da Tommaso Sacquegna e 10 nella Geriatria diretta da Vincenzo Pedone), con una mortalità per ictus tra le più basse d’Italia, 13%, in grado di assicurare i più elevati livelli clinico-assistenziali, secondo quanto previsto dalle linee guida nazionali e internazionali.
Grazie ad uno specifico protocollo organizzativo, tutti i casi di ictus che accedono al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, sono immediatamente gestiti dalla Stroke Unit, usufruendo di un trattamento tempestivo e appropriato, al centro della Giornata mondiale dell’ictus cerebrale che si celebra domani 29 ottobre.
La persona colpita da ictus è seguita in tutte le fasi dell’evoluzione della patologia. Il percorso integrato prevede, superata la fase acuta, la riabilitazione precoce, la riabilitazione a domicilio o in struttura di cura accreditata se necessaria, un programma di prevenzione secondaria.
Grazie a questo percorso oltre 1/3 delle persone con ictus ischemico o emorragico curate al Maggiore è guarita completamente, mentre il 40% ha proseguito con la riabilitazione a domicilio o in una struttura specializzata del territorio.
Nella fase post ictus la Stroke Unit garantisce il completamento del percorso con i controlli periodici successivi.
Il trattamento dell’ictus è garantito a Bologna e provincia da una rete Stroke costituita da strutture dedicate all’interno degli ospedali dell’area metropolitana, spoke, e 2 centri di riferimento hub, la Stroke Unit dell’Ospedale Maggiore e quella del policlinico S. Orsola-Malpighi.
Al Maggiore uno dei due centri bolognesi per la terapia trombolitica
Intervenire entro 3 ore con terapia trombolitica aumenta le possibilità di guarigione. Nei casi di ictus ischemico acuto la terapia trombolitica endovena, infatti, diminuisce di poco più dell’11% mortalità o disabilità gravi. Si tratta di una terapia utilizzabile solo per una parte dei pazienti con ictus, che deve essere effettuata in centri in possesso di requisiti specifici, autorizzati dalla Regione Emilia-Romagna. Il modello organizzativo bolognese garantisce questi risultati grazie ad una rete costituita dalle 2 Stroke Unit, all’Ospedale Maggiore e al Policlinico S. Orsola-Malpighi, e dal 118. Tutto il personale del 118 di Bologna è stato addestrato per riconoscere un ictus. Nell’arco di 60 minuti dall’arrivo in Pronto Soccorso la persona è valutata dal medico del team trombolisi, ha eseguito tutti gli esami necessari, è ricoverata nella Stroke Unit ed è sottoposta, se la tipologia di ictus lo consente, alla trombolisi endovenosa. Nel 50% dei pazienti sottoposti a trombolisi l’ictus è regredito completamente senza nessun effetto collaterale di rilievo.