firma“Ci è chiaro che non esiste una legge nazionale sul testamento biologico. Tuttavia, e anzi soprattutto in presenza di questa lacuna, le istituzioni locali, in questo caso il Comune di Reggio, non possono non esprimersi sul tema, di fondamentale importanza, con un pronunciamento e un’assunzione di responsabilità che entri nel merito dell’argomento”.

Così Carla Ruffini, del comitato Alta Voce, promotore della petizione di iniziativa popolare per l’istituzione del Registro dei testamenti biologici presso il Comune di Reggio. La petizione, presentata in forma di mozione, sarà discussa lunedì prossimo in Consiglio comunale.

Il documento e una lettera aperta ai consiglieri comunali (vedere gli allegati) sono stati presentati oggi in una conferenza stampa dal capogruppo di Sinistra e Verdi Pierino Nasuti, dalla stessa Ruffini e dagli altri membri di Alta Voce: Luigi Salsi, Luciana Caselli e Attilio Marchesini. Presenti inoltre Giorgio Salsi e Paolo Manzotti di Iniziativa laica.

“A prescindere dalla diversità di opinioni e nel pieno rispetto delle convinzioni personali, religiose ed etiche di tutti – ha detto il consigliere Nasuti – Quel che si chiede è di garantire il rispetto della scelta di coloro che vogliano indicare pubblicamente, in un apposito registro, le ‘dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari’, i cosiddetti Testamenti biologici’”.

“Vi chiediamo – si legge fra l’altro nella lettera aperta di Alta Voce ai consiglieri – pur nella diversità di opinioni, rispetto verso la sofferenza, rispetto verso chi, nel corso della propria vita, può arrivare a decidere che tale sofferenza non è più tollerabile”.