Dopo un lungo iter, pare che ormai il cantiere delle nuove scuole di Formigine sia in procinto di partire. Da sempre condividiamo il fatto che il capoluogo ha bisogno, in tempi rapidi, di una nuova scuola primaria per superare le ormai inadeguate scuole “Carducci” e che il progetto elaborato presenta attenzione al risparmio energetico e all’impatto ambientale. Prendiamo atto anche dell’impegno dell’Amministrazione a mettere a dimora due alberi per ogni pianta che verrà abbattuta, auspicando che questo impegno venga realmente concretizzato nei prossimi mesi.
Ribadiamo però – per l’ennesima volta – che il vero problema è il sito prescelto, inadatto sia dal punto di vista della viabilità che – soprattutto – per il “polmone verde” che sarà in gran parte cancellato per fare posto alla scuola. La nostra Associazione, in diverse occasioni, ha ribadito la netta contrarietà a questa localizzazione. Già dal lontano 1999, insieme al WWF, quando non vi era nessun progetto della scuola ma solamente una destinazione sul PRG, rivolgemmo un appello per ricercare una localizzazione alternativa per evitare la distruzione dell’area verde e l’impatto con la parte storico-paesaggistica di Viale Gramsci.
Il nostro appello non venne raccolto da nessuno, sortendo lo stesso effetto di un grido nel deserto. Ribademmo la nostra critica nel Gennaio 2007, quando già era avviato l’iter di progettazione della scuola, proponendo di mantenere il progetto elaborato, spostandolo però in altra area più idonea. In seguito ci fu la petizione, promossa da un gruppo di cittadini, che raccolse circa 2.000 firme e diversi ricorsi amministrativi da parte della proprietà. Ricorsi che hanno rallentato il progetto senza però metterne in discussione la localizzazione. Infatti, il Comune di Formigine non ha neppure ritenuto utile verificare la possibilità tecnica di individuare aree maggiormente idonee, sia per la viabilità che per l’impatto ambientale.
Restiamo inoltre in attesa di vedere concretizzato l’impegno, assunto dall’Amministrazione nel 2007, ad elaborare uno studio e normative per la tutela e la valorizzazione della parte storico-paesaggistica di Viale Gramsci. Ora ci troviamo, a dieci anni dalle prime proteste, al dunque. Esproprio effettuato, iter burocratico completato, appalto affidato e cantiere prossimo alla apertura. E’ questa quindi l’ultima occasione per rivolgere – a 360 gradi – un appello per salvare questa area verde. Quando arriveranno le ruspe e le motoseghe sarà troppo tardi.
Circolo Legambiente “Chico Mendes”