Tutelare il decoro pubblico e la sicurezza dei residenti, attraverso il contrasto e la prevenzione del fenomeno della prostituzione. Fenomeno che in città si accentua nel periodo estivo e si è manifestato ultimamente soprattutto sulla Via Emilia fra Pieve Modolena e Cella. Inoltre – è l’elemento distintivo del documento – offrire alle ragazze l’opportunità di affrancarsi dallo sfruttamento e dalla riduzione in schiavitù, spesso perpetrati da parte di organizzazioni criminali, e dalla mercificazione del proprio corpo, attivando e rafforzando la rete di accoglienza e assistenza presente sul territorio.
Sono gli obiettivi dell’ordinanza, firmata ieri dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, sulla base del decreto del ministro dell’Interno del 5 agosto 2008, per tutelare la sicurezza e la convivenza civile in città.
L’ordinanza, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione per 30 giorni all’Albo pretorio comunale, prevede una sanzione amministrativa di 400 euro per coloro che contrattano e concordano prestazioni sessuali a pagamento oppure si intrattengono (anche con la scusa di chiedere informazioni) con “soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada – si legge nell’ordinanza – o che comunque a causa dei loro atteggiamenti e comportamenti inequivocabili, manifestano l’intenzione di esercitare tale attività, fatta comunque eccezione per coloro che vengono a contatto con tali soggetti a ragione del loro operare nell’attività di contrasto al fenomeno e di reinserimento sociale delle persone vittime dello stesso fenomeno. Ove l’interessato si trovi a bordo di un veicolo (anche in questo caso con le eccezioni sopra descritte), la violazione si concretizza anche nella semplice fermata al fine di contattare il soggetto che esercita l’attività di meretricio, così come nel consentire a uno o più soggetti esercenti tale attività di salire a bordo del veicolo che si sta conducendo”.
Gli operatori delle forze dell’ordine che accerteranno la violazione dell’ordinanza, inoltre, sono tenuti a informare le persone che esercitano la prostituzione della possibilità di avvalersi del “soggiorno per motivi di protezione sociale, nonché dell’esistenza e dell’attività svolta nel territorio del Comune di Reggio Emilia da operatori aderenti al progetto regionale Oltre la strada, al fine di usufruire degli interventi che lo stesso mette in atto a favore di questi soggetti”.
Tutti i proventi che il Comune di Reggio conseguirà saranno destinati ai progetti locali aderenti alla rete “Oltre la strada”.
“I comportamenti messi in atto sia dalle prostitute che dai clienti – scrive il sindaco Delrio nelle motivazioni dell’atto – sono offensivi della pubblica decenza e del comune sentimento di pudore. Gli atteggiamenti degli interessati, il loro rumoroso vociare in ore dai più dedicate al riposo notturno, la contrattazione ad alta voce delle prestazioni, i reiterati alterchi che spesso degenerano in risse, l’intralcio ad un deflusso sicuro della circolazione automobilistica laddove il cliente si avvicini con la propria autovettura: tutto ciò ingenera nei cittadini una percezione di lesione delle comuni norme del vivere civile e ostacolo al mantenimento delle condizioni di vivibilità della collettività nella nostra città ed al consolidarsi dei sentimenti di convivenza civile e di coesione sociale, sentimenti che da sempre sono fondamento del modo di vivere la vita di relazione della comunità reggiana”.
L’ordinanza è stata preventivamente comunicata al prefetto di Reggio e, ai fini della sua applicazione, è stata trasmessa a Questura, Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, alla Polizia provinciale e alla Polizia municipale.