Sabato 11 luglio 2009 sarà una data da ricordare per i cittadini modenesi e, soprattutto per gli utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Dopo quarantasei anni, quelli trascorsi dall’inaugurazione del Policlinico, il Pronto Soccorso Generale, presentato per primo lo scorso 19 marzo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, abbandona la sede storica su via del Pozzo – ormai inadeguata alle esigenze di una struttura moderna e insufficiente rispetto alle accresciute attese della popolazione – per trasferirsi nella avveniristica sede che costituisce il Nuovo Blocco Tecnologico (NBT).
Il suo trasferimento comporterà una piccola rivoluzione nella viabilità intorno, poiché si accederà alla struttura solo dall’ingresso posto su via Campi. Sino alle ore 7,59 sarà in funzione la vecchia struttura, dalle ore 8,00 pazienti e ambulanze dovranno invece fare riferimento al nuovo Pronto soccorso.
L’ingresso di via Campi è raggiungibile da via Vignolese o da via Emilia Est. E’ possibile arrivare al nuovo ingresso anche direttamente dalla tangenziale Nuova Estense all’uscita n. 26, percorrendo via Gottardi e proseguendo per via Braghiroli per immettersi quindi in via Campi in prossimità dell’entrata.
Dopo lo spostamento della Terapia Intensiva Post-Operatoria (2° piano) e della Rianimazione (1° piano) del Nuovo Blocco Tecnologico, portato a termine nei giorni scorsi, viene ora collocato al suo posto il tassello più importante del nuovo sistema di viabilità interna all’area del Policlinico, avviata con la sistemazione di via del Pozzo e l’attraversamento interno dell’autobus 7, che poggia sulla differenziazione dei flussi di accesso dirottati secondo la tipologia di prestazioni che si devono richiedere, rendendo – nelle intenzioni – più scorrevole e sicura la mobilità interna all’area.
Assieme al Pronto Soccorso Generale viene trasferito l’Ambulatorio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica, che funziona con questi orari: prefestivi 10,00-24,00; festivi 8,00-24,00; feriali: 20,00-24,00), creata per alleggerire il carico dei tanti “codici bianchi” (casi assolutamente non gravi e non urgenti) che continuano a riversarsi nelle ore notturne e nei fine settimana sul Pronto Soccorso, costringendo i medici a fornire prestazioni affidate ad altre figure medico-professionali.
Presso il Nuovo Pronto Soccorso, in locali ulteriormente ampliati e potenziati trova ospitalità anche la Struttura Semplice di Osservazione Breve Intensiva, dotata di una decina di posti letto, che costituisce un importante strumento di filtro per scongiurare ricoveri “impropri”.
È stata completata in questi giorni anche l’attivazione nel medesimo Blocco delle modernissime aree di Diagnostica e di Traumatologia dell’apparato locomotore (Ortopedia). In tempi successivi sarà portato a termine anche l’allestimento dell’area per le urgenze del Centro di riferimento regionale di Chirurgia della Mano. Resta, al momento, nella sua sede l’Accettazione Pediatrica, che si sposterà entro settembre, dopo di ché il nuovo Blocco Tecnologico sarà pienamente operativo.
Il Nuovo Blocco Tecnologico, realizzato tra la fine del dicembre 2005 e l’ottobre 2008, occupa una superficie interna pari a 5.400 mq: 2.310 mq per il Pronto Soccorso Generale, 410 mq per quello pediatrico, 1.250 mq per l’Area di Terapia intensiva e 1.430 mq di area assistenziale di supporto. Una realizzazione pensata secondo le più avanzate concezioni logistiche e dotata delle attrezzature più moderne, in grado di offrire alla città un servizio di assoluta eccellenza ed in grado di rispondere a qualsiasi tipo di emergenza, fornita in ambienti che rispondono ai più ricercati standard di comfort e umanizzazione. L’investimento è stato pari a quasi sedici milioni e mezzo di euro, dei quali 14 milioni e 400mila per le strutture e gli impianti, 965mila per le attrezzature, 880mila per gli arredi e 250mila per le reti informatiche.
Con questa opera, il Policlinico di Modena qualifica ulteriormente la sua vocazione di ospedale ad alta specializzazione e tecnologia, per attività di secondo e terzo livello, con particolare riferimento all’ambito oncologico – internistico, trapiantologico, chirurgico, specialistico e materno infantile. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è punto di riferimento per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per le attività didattiche e di ricerca svolte dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Questa summa di attività diverse ma complementari, rendono il Policlinico luogo privilegiato per la realizzazione e sviluppo di procedure diagnostiche e terapeutiche innovative e per favorire il rapido trasferimento applicativo delle più avanzate acquisizioni sperimentali. Un ospedale che garantisce, annualmente, circa 46.000 ricoveri, 3.500 parti, 20.000 interventi chirurgici, 60 trapianti di midollo, 60 di fegato, 35 di rene, 3 milioni di prestazioni ambulatoriali, oltre 50.000 accessi per la distribuzione diretta di farmaci.
“Il Nuovo Blocco Tecnologico – spiega il dottor Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena – rappresenta di fatto il volano per la complessiva ristrutturazione e riorganizzazione del Policlinico di Modena, verso il traguardo dei suoi primi 50 anni di vita, che ricorrono nel 2013, e per la sua definitiva integrazione nella rete assistenziale ed ospedaliera della Provincia di Modena, completando un percorso di razionalizzazione iniziato nel 2000 con la centralizzazione delle sale operatorie nel Nuovo Blocco Tecnologico dove, col trasferimento del Pronto Soccorso e della Rianimazione, trova posto anche porta d’accesso e di prima accoglienza rappresentata dalle attività di Pronto soccorso, in grado di erogare in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione: prestazioni immediate in presenza di improvvise, urgenti, gravi necessità assistenziali”.
L’integrazione tra le competenze dei progettisti e l’esperienza clinica dei medici e dei vari professionisti ha prodotto, quale risultato finale, un modello di ambiente sanitario che consente di porre il paziente al centro del sistema. “La disposizione strutturale e funzionale delle attività di Pronto Soccorso – spiega il Dottor Daniele Giovanardi, Direttore della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – nasce dall’esperienza maturata attraverso meeting internazionali e dalla comparazione col sistema d’emergenza adottato in Israele e negli Stati Uniti. Il risultato è un complesso all’avanguardia a livello internazionale dove i cittadini hanno a disposizione risposte modulate che vanno dall’ambulatorio gratuito di continuità assistenziale (i codici bianchi), gestito dai medici del territorio, sino ai più sofisticati interventi di rianimazione eseguiti nella shock unit”.
L’intervento permetterà di adeguare le prestazioni rese dal Policlinico alle reali esigenze della cittadinanza. Il Pronto Soccorso Generale del Policlinico registra, in media, 62.000 accessi all’anno, cui vanno aggiunti 2.500 ricoveri in Osservazione Breve Intensiva, circa 1.100 in Terapia Intensiva e 20.000 al Pronto Soccorso Pediatrico, con 2.100 ricoveri in Osservazione Breve Pediatrica.
“Le nostre attività di pronto soccorso – commenta il dottor Maurizio Miselli, direttore sanitario del Policlinico di Modena – adempiono al proprio ruolo, attraverso un modello di funzionamento in rete, atto a garantire i collegamenti organizzativi, tecnici ed operativi con tutti i presidi deputati al soccorso territoriale, tramite un’ottimale organizzazione provinciale del servizio 118, e con le strutture ospedaliere collocate in ambito cittadino, provinciale e regionale, secondo un modello dipartimentale, che prevede la gestione degli eventi urgenti ed emergenti come un “continuum” assistenziale, integrato e coerente, che inizia sul luogo dell’evento avverso e termina nella struttura più idonea a fornire il trattamento definitivo del paziente, mantenendo il più possibile elevati e costanti i livelli di cura erogati”.
Il Policlinico attraverso questo Nuovo Blocco Tecnologico, che si caratterizza come una vera, grande piattaforma di smistamento per gli accessi ai reparti di degenza, si conferma sempre più come punto di riferimento per l’assistenza e la cura dei modenesi, e non solo. Per le innovative caratteristiche e per la mole delle prestazioni offerte, poi, anche come uno snodo fondamentale per la crescita urbana della città, uno snodo nevralgico di tutta la mobilità interna alla città e di quella che gravita su di essa. L’apertura del Pronto Soccorso su via Campi, quindi, risponde fondamentalmente ad esigenze di viabilità. Il dirottamento del traffico legato alle emergenze permetterà, infatti, di risolvere numerosi problemi logistici, decongestionando l’ingresso su via del Pozzo e consentendo agli utenti del Pronto Soccorso un’area di parcheggio dedicata.