Non abbiamo capito cosa intende la FEMCA-CISL per distretto ceramico,salvo la parte dove “il futuro è noto solo se si saprà passare da una mentalità di singola impresa a una mentalità di sistema”. Quali sono gli strumenti per raggiungere l’obiettivo non ci sono stati forniti.
Nel gennaio 2009, quando la crisi IRIS ha visto insieme tutte le forze del territorio,il Segretario Sassolese della CISL teorizzava che la soluzione alla crisi andava ricercata insieme nell’interesse complessivo del territorio. Bene ! passata l’onda emotiva nel distretto si continua a licenziare a gestire la cassa integrazione con metodi non sempre trasparenti,la vita all’interno delle aziende sta diventando impossibile. La questione va governata e pertanto non possiamo fare più affidamento sulla buona volontà dei singoli o “sullo stellone sassolese”.
Da tempo,quando le cose andavano ancora bene,abbiamo posto il problema del Distretto Industriale della Ceramica che non dimentichiamo va da Castelvetro a Scandiano,passando per Rubiera e Castellarano,quindi il territorio è Interprovinciale. Forse non tutti sanno che una norma dello Stato Italiano (finanziaria 2006) disciplina i Distretti Produttivi “quali libere associazioni di imprese”. Forse non tutti sanno che rappresentanti dell’industria sassolese hanno partecipato alla Commissione di studio sui distretti industriali istituita presso il Ministero dell’Economia.
In conclusione, bisogna dare gambe a questo organismo,la politica e le organizzazioni del lavoratori, devono farsi avanti,in quando solo un organismo ufficialmente costituito e riconosciuto,può dare risposte “concludenti”. Solo in questo modo si possono mettere in moto quelle leve a disposizione del governo centrale,delle regioni,degli enti locali,consistenti,ad esempio,in una politica fiscale di distretto,in una politica finanziaria di distretto,sburocratizzazione,interventi infrastrutturali ed altro.
Provate a pensare la valenza di un distretto industriale ufficialmente costituito che va a trattare la politica del credito con le banche e questo vale per tutta la politica del distretto stesso,compresa la tassazione di distretto. Forse siamo ancora abituati agli interessamenti del politico locale di turno che interessa il Ministro di turno per ottenere “qualcosa”. Questa è la fine del distretto! Ben venga una precisa e puntuale, finalmente,verifica degli accordi aziendali a partire dai bilanci.
E’ notoriamente riconosciuto che si scrive molto e si applica poco ,oggi ancora piu’,poiche’ in virtu’ della crisi molte aziende (virtuose?)dimostrano quanta mediocrita’ padronale e’ presente nel comprensorio. ORARI,FLESSIBILITA’ ecc ecc sono gia in atto e gestiti unilateralmente. Ci si accorge ora che esistono problemi di affitto?
(Mannino francesco, Partito Socialista di Sassuolo in merito alla nota stampa “Femca Cisl proposte sul futuro del distretto ceramico”)