Venerdì 10 luglio prenderà il via la IV edizione del festival di musica e cinema Ost – Original Soundtrack dedicato al rapporto fra la grande musica e il grande cinema. Una relazione magica, quella fra musica e cinema; essenziale, quanto lo è il rapporto fra immagini, suoni e colori. Un rapporto estetico e artistico che conosce oggi un forte interesse di critica e di pubblico.
Promosso dal Comune di Reggio Emilia, per la cura di Alessandro Di Nuzzo, OST quest’anno presenta tre grandi concerti nella splendida cornice di piazza Prampolini (ingresso libero): il 10, il 21 e il 25 luglio. Da segnalare che il concerto previsto per sabato 18 luglio con Claudio Simonetti: il leader e fondatore di quei Goblin che hanno segnato la cinematografia di Dario Argento è posticipato a martedì 21 luglio.
Il 10 luglio OST si apre con una “prima” internazionale. Andrea Griminelli renderà omaggio all’arte inimitabile di Nino Rota nel trentesimo anniversario della scomparsa del grande musicista, “principe” riconosciuto delle colonne sonore del nostro cinema.
La musica di Rota ha da sempre accompagnato e attraversato le edizioni di OST come un magico filo rosso: negli omaggi al cinema di Luchino Visconti come nelle serate dedicate alle grandi colonne sonore premiate con l’Oscar, passando naturalmente per le più celebri pagine felliniane. Nella veste di capofila di un raffinato jazz quartet, (con Stefano Nanni al pianoforte e fisarmonica, Luciano Zadro alla chitarra e mandolino, Stefano Travaglino al contrabbasso, Daniele Sabatani alla batteria e percussioni), Griminelli darà vita ad un concerto davvero “totale”, sia per la radicale originalità dell’impianto musicale (i brani di Rota sono tutti trascritti per l’occasione da Stefano Nanni, già arrangiatore e orchestratore di tutti i “Pavarotti and friends”), sia per la collocazione nello spazio aperto e suggestivo di Piazza Prampolini, teatro naturale dei concerti di OST che per l’occasione si presenterà nella sua veste più bella grazie alle animazioni di art visuals, ispirati al cinema di Fellini e Visconti, di Elisa Seravalli, giovane e promettente artista visiva, anche lei come Griminelli di origine reggiana.
Di tutt’altro segno la seconda serata del cartellone di OST 2009 che vede in programma martedì 21 luglio (anziché come precedentemente annunciato sabato 18 luglio) La Notte della Paura: un oscuro viaggio dentro il “castello dell’orrore” del cinema di Dario Argento. Protagonista musicale non poteva essere altri che Claudio Simonetti: il leader e fondatore di quei Goblin che hanno segnato non solo la cinematografia dell’indiscusso maestro della paura, ma tutta una stagione del progressive rock all’italiana. Figlio d’arte, il padre è l’indimenticato maestro Enrico Simonetti, Claudio è la firma di colonne sonore entrate a pieno titolo nell’immaginario musicale: prima fra tutte, naturalmente, Profondo rosso ma anche di Suspiria, Il Cartaio, Jennifer – Istinto assassino, Pelts, La Terza Madre. Per questo “Tributo” ad Argento e al cinema dell’orrore, Simonetti sarà accompagnato dalla sua nuova e già consolidata formazione, con Federico Amorosi al basso, Bruno Previtali alla chitarra, Titta Tani alla batteria. Il tutto arricchito dalla splendida Silvia Specchio, vocalist e solista emergente nel panorama italiano del musical.
Il 25 luglio OST ospita invece quello che è ormai considerato l’enfant prodige del jazz internazionale. E’ italiano, viene dalla cittadina siciliana di Vittoria, ha appena compiuto vent’anni: ma ha già suonato con gente del calibro di Bob Mintzer, George Gruntz, Joe Lovano, Hank Jones, i Manhattan Transfer, Wynton Marsalis. Si tratta di Francesco Cafiso. Il pubblico di tutto il mondo lo ha conosciuto in quel 19 gennaio del 2009, in cui ha meravigliosamente suonato a Washington durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barack Obama.
Cafiso, in formazione con l’Island Jazz Quartet (Dino Rubino al flicorno e tromba; Giovanni Mazzarino al piano; Nello Toscano al basso) proporrà un programma tutto dedicato ai grandi classici del jazz americano con alcune significative sorprese, legate proprio allo stretto rapporto che il grande jazz ha intrecciato negli anni con il grande cinema. Musica e immagini, dunque, come nella tipica articolazione di OST, tenute insieme dallo straordinario sax alto di questa giovane star italiana della musica internazionale.