Si allarga il panorama delle tutele riconosciute ai lavoratori atipici dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Con la nascita di una associazione di promozione sociale, partecipata anche dall’Università che ha conferito come unico socio finanziatore 20.000 euro, la quale ha assunto la denominazione di AMULA –Associazione Mutualistica Universitaria Lavoratori Atipici, l’Ateneo modenese-reggiano è la prima istituzione pubblica della provincia di Modena e la prima in Italia nel panorama del sistema accademico a promuovere un’iniziativa di questo genere, dalla forte valenza solidaristica.
“L’Ateneo promuove da tempo, come testimoniano le basse età medie del corpo docente e ricercatore di molte facoltà, – afferma il prof. Ivan Montanari, Delegato del Rettore per i Rapporti Sindacali – il reclutamento di giovani laureati per le attività di ricerca. Questa politica è stata premiante e le valutazioni sulla qualità della ricerca ne sono prova evidente confermando, se mai ce ne fosse necessità, l’importanza del contributo alla ricerca che nuove forze possono portare. Purtroppo da diversi anni a questa parte la sempre più problematica carenza di fondi ha costretto ad adoperare oltre misura rapporti di precariato che non solo creano forti difficoltà di pianificazione delle attività, lasciando i giovani nell’incertezza riguardo al loro futuro, ma li priva, o quantomeno limita, l’estensione di comuni misure assistenziali. Per cercare di contenere gli aspetti negativi di una tale situazione l’Ateneo ha sostenuto con convinzione l’iniziativa che ha portato alla fondazione di AMULA, certo dell’opportunità di supportare al meglio consentito i propri giovani”.
Il fenomeno del lavoro atipico nelle sue varie forme contrattuali, co.co.co, lavoratori a progetto, contratti a tempo determinato, ecc. è una pratica che in questi anni si è molto estesa a livello della pubblica amministrazione, tanto da diventare la forma giuridico/contrattuale più diffusa, anche per i limiti sul contingentamento imposti dalla varie Finanziarie che si sono succedute nel tempo. Per restare nell’ambito dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia il lavoro atipico interessa circa 1.300 persone (medici specializzandi, borsisti, dottorandi, assegnisti e co.co.co) a fronte di circa 1.640 unità di personale strutturato, ma altre amministrazioni ne contano molti di più percentualmente rispetto al personale stabilizzato.
Nonostante qualche timido tentativo di riconoscere ad essi diritti, propri di tutti i lavoratori, le coperture e garanzie di cui godono gli “atipici” sono davvero insufficienti.
“La creazione di AMULA- dichiara Gianluca Tosetto, a nome della FLC –CGIL -, avvenuta dopo 2 anni di trattative fra Ateneo e Sindacato, dimostra che, in una realtà che penalizza fortemente il precariato, è comunque possibile, se c’è la volontà di tutti, trovare delle soluzioni che diano risposte concrete a bisogni concreti, per aiutare anche chi ha un futuro professionale incerto a realizzare il proprio progetto di vita”.
Con la nascita dell’Associazione AMULA questi “precari” saranno più tutelati. Infatti, attraverso la stipula di una convenzione per una polizza assicurativa con la Società Mutua Assistenza di Modena – SMA ai soci sarà garantita una tutela assistenziale integrativa nei casi di maternità e malattia.
Nello specifico per malattia/infortunio questi lavoratori riceveranno un sussidio di 25 euro per cinque giorni lavorativi settimanali fino a un limite massimo di sessanta giorni lavorativi per anno solare, a partire dal 14esimo giorno successivo all’evento. Per gravidanza, invece, riceveranno al quinto mese di gravidanza un assegno di 1.800 euro, cui si aggiunge un altro assegno di 600 euro nei casi di gravidanza a rischio.
Inoltre, ai soci di AMULA è consegnata una Card Salute che permette di usufruire presso le strutture convenzionate di particolari tariffe agevolate per prestazioni diagnostico, sanitarie ed assistenziali.
“Le finalità istituzionali di AMULA – dichiara la dott. ssa Giovanna Perfetto, Presidente di AMULA – anticipano la legislazione da più parti sollecitata in materia di tutela assistenziale integrativa per assegnisti, dottorandi, collaboratori coordinati e continuativi e borsisti. E’ bello ricordare che le cariche sociali sono assunte a titolo gratuito e con vivo spirito di solidarietà nei confronti di un’iniziativa unica in Italia, fortemente voluta dal Magnifico Rettore e dagli organi accademici. Sono veramente compiaciuta di essere stata scelta quale Presidente di AMULA e confido che con l’impegno profuso da tutti, il numero degli iscritti, già consistente, potrà arrivare a ricomprendere la quali totalità del personale interessato”.
Per informazioni ci si può rivolgere alla dott. ssa Giovanna Perfetto, Presidente del Consiglio Direttivo di Amula (e-mail), oppure alle e-mail, e-mail, e-mail, e-mail, e-mail.