Nell’ambito di un piano strategico coordinato dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, da alcuni mesi sono state intensificate tutte le attività di repressione dei reati sul territorio della provincia (quotidianamente svolte dalla Polizia di Stato di Modena) e, in particolare, le attività della Squadra Mobile sia di intelligence che operative sul territorio, finalizzate all’assicurazione alla giustizia dei latitanti internazionali con a carico provvedimenti restrittivi emessi da Autorità Giudiziarie straniere, che hanno trovato rifugio in Italia.
Grazie alle quotidiane attività di localizzazione e rintraccio di soggetti destinatari di provvedimenti giudiziari, svolte su tutto il territorio nazionale dalla I Sezione Criminalità Organizzata e Catturandi della locale Squadra Mobile di concerto con tutte le altre Squadre Mobili del paese, sono state intensificate tutte quelle attività finalizzate all’arresto di soggetti di origine albanese (alcuni dei quali gravati da precedenti penali e di polizia per gravissimi reati consumati in vari stati esteri), che sono stati segnalati per esecuzione di provvedimenti di cattura o per Mandati di Arresto Europeo alla Polizia di Stato di Modena in quanto hanno trovato riparo nella nostra provincia (si richiama, al riguardo, il comunicato stampa del 19 giugno 2009).
Da alcune settimane erano in atto mirati servizi, svolti di concerto con la Divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, finalizzati al rintraccio di un cittadino albanese, condannato in Francia alla pena di 4 anni per i delitti di trasporto e detenzione non autorizzata di sostanze stupefacenti e contrabbando di merce proibita.
A seguito di attività di indagine svolte dalla polizia francese l’uomo era stato tratto in arresto il 16 gennaio 2007 a Linas, una piccola città del nord della Francia nel dipartimento dell’Essonne, nella regione dell’Ile-de-France. Controllato al casello di Villefranche dai doganieri, venivano rinvenuti occultati nel passaruota della sua autovettura Kg, 3,3 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
L’uomo veniva pertanto tratto in arresto in flagranza di reato. Successivamente veniva rimesso in libertà sempre da parte delle autorità francesi per un errore procedurale e, da allora, si era reso irreperibile sul territorio francese.
Il Procuratore della Repubblica della Procura di Villefranche-sur-saone, in data 1 luglio del 2008, richiedeva ed otteneva dal Tribunale di quella città la sentenza di condanna a carico del cittadino albanese per i reati sopra specificati, che veniva poi convertita in Mandato di Arresto Europeo, divenuto eseguibile in data 23 giugno 2009.
Le attività nel frattempo svolte dalla polizia francese di concerto con la Divisione Interpol, avevano consentito di localizzare il cittadino albanese in provincia di Modena, centro nel quale aveva nel frattempo preso la dimora (precisamente nel Comune di Pavullo nel Frignano dove già viveva un suo congiunto).
Sulla base di quanto emerso, venivano avviate attività di localizzazione ad opera della I Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Modena i cui operatori, in contatto costante con gli uffici di riferimento internazionali, riuscivano a rintracciare il cittadino albanese nel comune montano della provincia di Modena.
A seguito di alcuni giorni di appostamento, verificato l’inserimento del MAE nella banca dati Shengen, nella giornata di ieri, 30 giugno 2009, lo straniero veniva localizzato e tratto in arresto in base all’art. 716 del codice penale (in relazione all’art. 715 comma 2) ed identificato per B.I., nato in Albania nel 1976.
Al termine delle formalità di rito, il soggetto tratto in arresto è stato associato presso la locale Casa Circondariale di S. Anna a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.