Riferendosi al caso “angosciante” di una donna disoccupata di Modena, in attesa del terzo figlio, che, insieme al marito in cassa integrazione, avrebbe deciso di procedere all’interruzione volontaria di gravidanza per le gravi difficoltà economiche in cui versa la propria famiglia, il consigliere regionale Andrea Leoni (pdl) ha presentato un’interrogazione in cui sollecita l’adozione di misure “tese a scongiurare che gli effetti della crisi economica si traducano in un aumento degli aborti volontari”.
Leoni ritiene necessario non solo rispondere “immediatamente” a questa richiesta di aiuto, ma contestualmente mettere in atto un piano di intervento per sostenere, anche con un apposito fondo, le donne e le famiglie che, pur versando in condizioni di indigenza, decidono di non avvalersi dell’interruzione volontaria di gravidanza.
Tutto ciò nell’ottica della “tutela della vita” che dovrebbe rappresentare “una priorità assoluta ed un obiettivo da perseguire”.
L’esponente del pdl chiede quindi alla Giunta regionale quanti siano stati i casi di interruzione volontaria di gravidanza in provincia di Modena negli ultimi dodici mesi, se siano aumentati in concomitanza con gli effetti della crisi economica, se la Regione intenda istituire un fondo per consentire alle donne, in condizioni di oggettiva e provata indigenza economica, di non procedere all’aborto volontario e, in caso di risposta affermativa, in quali termini ed in quali tempi.