I dati degli sfratti esecutivi a Modena sono preoccupanti per il dramma che vive una famiglia di fronte all’impossibilità di pagare l’affitto di casa, e per le ricadute sociali. La soluzione dell’amministrazione entrante è sempre e solo il cemento: nuove aree PEEP a nord e a sud della città, come abbiamo letto dalle dichiarazioni di Sitta. Nuovi ghetti per nuovi poveri. Dopo aver parlato di integrazione, di accoglienza.
Più veloce, più accessibile, e soprattutto più utile per non far uscire di casa le persone sarebbe un piano di sostegno per chi paga l’affitto, e ha perso il lavoro. Con l’aiuto delle fondazioni si potrebbe creare un fondo per andare incontro a chi è in un momento di forte disagio, in attesa di uscire da questa crisi.
Se le cifre degli sfratti sono in così forte aumento, è evidente che gli enti locali non si sono mossi in questa direzione: o non a sufficienza. L’emergenza è qui davanti agli occhi: i palazzi invece si costruiscono in anni. E’ il momento di tagliare le spese inutili – consulenze, incarichi esterni, opere differibili – per convogliare le risorse al sostegno delle fasce più deboli della popolazione. E suona strano che chi dice di rappresentare la “gente normale”, dia risposte sbagliate a problemi evidenti.
Avv. Luca Ghelfi, PDL