Sanare subito le situazioni critiche che si sono determinate nella scuola in seguito ai forti tagli al personale e non procedere con atti ulteriori in assenza di una normativa definita. Lo chiede con forza l’assessore regionale alla Scuola, Giovanni Sedioli.“Il tema degli organici della scuola è da tempo all’attenzione di cittadini e istituzioni – spiega Sedioli – La decisione del Governo di apportare forti tagli al personale della scuola, pur a fronte di un aumento della popolazione scolastica, ha generato preoccupazioni per la qualità e l’estensione del servizio, particolarmente nella nostra Regione dove da tempo sono stati assunti i provvedimenti volti ad evitare ogni forma di spreco”.
Per il prossimo anno scolastico il Ministero ha previsto 1.637insegnanti in meno in Emilia-Romagna, nonostante l’aumento in ambito regionale delle iscrizioni, ad oggi quantificabili in oltre 7 mila alunni in più rispetto allo scorso anno. “Mano a mano che sono stati resi noti gli effetti dei tagli lepreoccupazioni sono diventate realtà, nella scuola dell’infanzia abbiamoregistrato il fatto che non si è corrisposto alle esigenze della cittadinanza di avere più sezioni e non è stata soddisfatta la richiesta di una maggiore diffusione del tempo pieno nella scuola elementare – continua l’assessore Sedioli – Da ormai un mese il presidente Errani ha chiesto un incontro al ministro Gelmini per illustrare la situazione e proporre interventi di modifica alle decisioni assunte, non vi è stata ancora risposta”.
“La situazione è tanto più critica a fronte del fatto che i provvedimenti del Governo sono oggetto di ricorso presso la Corte Costituzionale da parte di molte Regioni – aggiunge l’assessore – e che una recente ordinanza del TAR del Lazio ha evidenziato che il Ministero sta procedendo in assenza di una normativa validamente definita su un tema così delicato. Siamo di fronte ad un decisionismo non supportato da analisi di qualità, di prospettiva e da certezza del diritto”.
“Riteniamo quindi inopportuno – conclude l’assessore Sedioli – che il Ministero e le sue articolazioni territoriali procedano con atti che ad ora sono da considerare inefficaci, chiediamo si dia corso ad un confronto che consenta di sanare le situazioni critiche che si sono determinate e dia luogo tempestivamente ad una normativa fondata ed accertata a garanzia dei diritti dei tutti”.