“Come si temeva la risoluzione dei problemi del carcere “Sant’Anna è solo stata un “butade” elettoralistica”. Lo affermano Luciano Ianigro e Raffaele Mininno rappresentanti sindacali della FP/CGIL e UIL della Polizia Penitenziaria i quali hanno appreso da fonti ufficiali del Ministero di Giustizia che solo 50 detenuti saranno assegnati ad altri Istituti e non saranno invece trasferiti i 150 come era stato annunciato dall’Onorevole Bertolini. Il dato certo è che a Modena continueranno a soggiornare oltre 500 detenuti in condizioni igienico-sanitarie precarie, in un carcere che ne può ospitare al massimo 220.
“Ma non basta – affermano i sindacalisti – con queste prospettive è legittimo chiedersi se corrisponderà al vero l’eventuale arrivo di altri agenti la cui presenza presso il carcere di Modena dovrebbe essere assicurata solo dal mese di ottobre e solo per un eventuale contingente di 20 unità”.
Nel frattempo i circa 190 agenti presenti presso il carcere “S. Anna” e suddivisi in tre turni da 8 ore dovranno vigilare su una popolazione detenuta che vive in condizioni disumane e pertanto saranno costretti a continuare ad effettuare circa 5.000 ore mensili di lavoro straordinario, peraltro retribuite solo parzialmente.
Va precisato, inoltre, che non tutto il lavoro consiste nella vigilanza ai detenuti. I lavoratori della polizia penitenziaria svolgono infatti servizi amministrativi – per assenza di impiegati – inoltre sono impegnati per un considerevole numero di trasferimenti di detenuti che impone prestazioni straordinarie di circa 80 ore mensili.
“La campagna elettorale ha offerto un buona opportunità, per qualcuno, per giocare ancora sulla pelle dei lavoratori della polizia penitenziaria ma peggio ancora sulla sicurezza della città di Modena” continuano i sindacalisti.
Infatti è sempre stato taciuto il fatto che a breve sarà realizzato un ampliamento della Casa Circondariale “S.Anna” in previsione dell’arrivo di ulteriori 150 detenuti e quindi probabilmente i presumibili ulteriori agenti (20 + 20 ???) non serviranno per compensare le gravi carenze di organico, ma bensì per una parziale copertura delle nuove esigenze che si determineranno.
Per questi motivi, i politici che si sono susseguiti nelle loro visite al carcere di Modena, che hanno vantato una nuova politica di garanzia della sicurezza, devono prendere atto che le promesse questa volta hanno dovuto fare i conti, ed in tempi ristretti, con i fatti.
“Continuiamo – affermano i sindacalisti – a dover purtroppo ancora una volta prendere atto che si sta sottovalutando il problema della sicurezza presso il carcere di Modena che non esclude riflessi sulla sicurezza per la città”.
Alle promesse elettorali fatte nei giorni scorsi, oggi la risposta certa consiste nella permanenza definitiva di una popolazione detenuta oltre ogni limite di sopportazione, alla cui vigilanza sono preposti pochi lavoratori che non accettano di vivere in una condizione peggiore di quelli che devono vigilare.
Nei prossimi giorni i sindacati di categoria FP/CGIL e POLPEN/UIL continueranno con le iniziative di sensibilizzazione sulle problematiche dell’istituto “S.Anna”, ma anche per assicurare uno standard di sicurezza decente per la città di Modena.