Sabato 30 e domenica 31 maggio, nel corso di ViaRomaViva, diversi cittadini sono stati i protagonisti, in un percorso partecipato, della riqualificazione del sottopasso di via Roma-Santa Croce. I giovani di Gabella, Giro del Cielo e Sap, insieme ai residenti del territorio e ai referenti dei distretti sociali Coop, hanno ridipinto il sottopasso e gli ingressi seguendo le indicazioni dei tecnici del Servizio manutenzione del Comune di Reggio Emilia. Hanno inoltre realizzato una serie di questionari, con traduzioni in sette lingue, per raccogliere le opinioni dei passanti.
La riqualificazione del sottopasso si inserisce nel percorso di Amministrazione condivisa che il Comune di Reggio Emilia ha avviato con la consulenza di ‘Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà’ del professor Gregorio Arena e che ha visto il coinvolgimento di associazioni e soggetti del territorio. Finora il gruppo ha individuato due interventi precisi: uno di scambio intergenerazionale al centro sociale Orti Montenero di via Adua e la riqualificazione del sottopasso di via Roma. L’Amministrazione condivisa è un patto sancito tra Enti locali e cittadini al fine di intervenire direttamente e in modo collaborativi alla cura del bene comune. Oltre al Comune di Reggio Emilia e a Labsus, sono coinvolti nel progetto l’Ufficio Giovani, l’Ufficio Decentramento e partecipazione, i Poli sociali territorial, la settima Circoscrizione, Arci nuova associazione, associazione Giro Del Cielo, Centro sociale Orti Montenero, Coop Consumatori Nordest, Gabella associazioni di idee, Sap-Extratime.
Tre gli interventi per la riqualificazione del sottopasso tra piazza Duca Degli Abruzzi e viale Ramazzini:
• il primo è stato realizzato dal 18 al 23 maggio con la chiusura parziale del sottopasso per i lavori di manutenzione straordinaria a cura dell’Amministrazione comunale (sistemazione segnaletica orizzontale, manutenzione infiltrazioni, pulizia, sistemazione tubature);
• il secondo si è svolto il 30 e il 31 maggio dove i cittadini e le associazioni coinvolte hanno ridipinto il sottopasso;
• il terzo e ultimo intervento è previsto per l’autunno con il miglioramento della struttura, la realizzazione di strutture per favorire il passaggio di persone disabili e non vedenti, l’intestazione e la cura grafica delle cinque porte del sottopasso.
Labsus
Il Laboratorio per la Sussidiarietà (Labsus) è stato fondato da cinque associazioni operanti in diversi settori: Astrid, Cittadinanzattiva, Ancst-LegaCoop, Movimento difesa del Cittadino e Movimento del volontariato italiano. Lo scopo del laboratorio è quello di realizzare attività di ricerca e di promozione riguardanti il principio di sussidiarietà orizzontale, la Costituzione riconosce ai cittadini la titolarità del diritto a svolgere, assumendone l’iniziativa, attività che i soggetti pubblici sono tenuti a favorire in quanto di interesse generale. Se i cittadini non si attivano e se le istituzioni pubbliche non li sostengono, la sussidiarietà non si realizza. Grazie all’articolo 118, ultimo comma della Costituzione, la cittadinanza attiva, già ben radicata nella società italiana, viene legittimata anche sul piano costituzionale come componente essenziale di un nuovo sistema di governance. Gli effetti dell’applicazione della sussidiarietà possono, dunque, essere di enorme portata, sia dal punto di vista teorico sia dal punto di vista pratico, perché la sua realizzazione si fonda su una inedita alleanza fra cittadini attivi e amministrazioni per il perseguimento dell’interesse generale.
“Cittadini si diventa, non si nasce – spiega Gregorio Arena presidente di Labsus – e si diventa cittadini vivendo in una comunità. E’ così che i giovani imparano le regole scritte e non scritte che regolano i rapporti con gli altri membri della comunità e con le sue articolazioni istituzionali. Ma l’educazione alla cittadinanza non dovrebbe essere lasciata solo alla casualità delle relazioni che ciascuno può instaurare nel corso della propria vita, perché il modo con cui si diventa cittadini ha poi risvolti positivi o negativi per tutto il resto della comunità. La cittadinanza andrebbe considerata come un incarico pubblico il cui esercizio produce effetti sulla qualità della vita comune di tutti gli altri membri della comunità i giovani attuali presto eserciteranno questo incarico e dovranno assumersi tutte le responsabilità che esso comporta. Per questo è essenziale formarli ad una cittadinanza attiva, responsabile e solidale, perché da loro dipende il nostro futuro come collettività organizzata”.