Una popolazione più giovane e costantemente in crescita. È questa la fotografia della popolazione emiliano-romagnola rilevata, a gennaio 2009, dal servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia-Romagna. I dati, suddivisi anche per province, sono disponibili sul sito della regione nella sezione “Statistica Emilia Romagna”.


I residenti in Emilia-Romagna sono 4.337.966 unità di cui 2.228.480 femmine e 2.109.486 maschi: rispetto al 2008 sono aumentati di 62.123 unità confermando il trend di crescita della popolazione iniziato all’incirca a metà degli anni novanta. Nel corso dell’ultimo decennio la popolazione è aumentata del 9,5% e l’incremento avvenuto nel corso del 2008, +1,5%, è il più elevato del periodo.
“È un elemento positivo che la popolazione della nostra regione continui a crescere confermando una ripresa della natalità, una garanzia per il futuro, che si accompagna all’allungamento della vita. L’Emilia-Romagna – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale – resta una regione attraente e competitiva. Ad una popolazione che si trasforma faremo corripondere nuove politiche territoriali ed urbanistiche. La conoscenza di queste dinamiche è indispensabile per calibrare le politiche di programmazione socio-sanitarie ma anche per pensare a nuovi modelli di sviluppo, di recupero e di riqualificazione degli spazi urbani delle città emiliano romagnole per costruire una comunità sempre più forte e solidale”.
L’indice di vecchiaia continua a diminuire: nel corso dell’ultimo decennio si passa da quasi 2 anziani (di 65 anni e più) a 1,7 per giovane fino a 14 anni. Questo non perché diminuiscano gli anziani – che crescono di più 7 mila unità, pari +0,7%, nell’ultimo anno e del 13% nell’ultimo decennio arrivando a rappresentare il 22,5% della popolazione – ma per il più consistente aumento dei giovani di 16.533 individui (più 3%).
L’aumento della consistenza di queste due fasce di popolazione determina l’aumento dell’indice di dipendenza totale (numero di giovani fino a 14 anni e di anziani per 100 persone in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni) che passa dal 49% nel 1999 al 55% di quest’anno. Gli over 80 aumentano nel corso dell’anno del 2,3%, arrivando a rappresentare il 6,9% dell’intera popolazione: in questa fascia d’età due individui su tre sono femmine.
Nella fascia di età 15-39 anni negli ultimi anni, complessivamente a livello regionale, c’è stata una leggera ripresa: +0,3 rispetto al 2008 e +0,1 nel 2007.
L’indice di struttura della popolazione attiva (rapporto percentuale tra la popolazione in età attiva di 40-64 anni e quella di 15-39 anni) mostra, rispetto al 1999, un aumento passando dal 100%, situazione di perfetto equilibrio, a 118%. Questo valore indica un peso del 18% in più della popolazione attiva più matura (40-64 anni) rispetto alla fascia più giovane, evidenziando che nell’ultimo decennio si è verificato un progressivo invecchiamento della popolazione in età lavorativa. La variazione è stata determinata da un duplice effetto: da un lato, l’incremento del 14% della popolazione tra i 40 e i 64 anni e dall’altro la diminuzione del 3,4% dei 15-39-enni.
L’età media in Emilia-Romagna è pari a circa 45 anni anche se una distinzione per fasce altimetriche mostra che in montagna essa cresce lievemente per arrivare a circa 48 anni.
Il valore di tale indicatore a livello nazionale è di 43 anni; nella graduatoria regionale l’Emilia-Romagna occupa il quindicesimo posto. Al primo posto si trova la Campania (con il minimo di 40 anni) e all’ultimo la Liguria con 48 anni di età media.
La popolazione aumenta nella maggior parte del territorio regionale anche se le zone di pianura e collina, che aumentano rispettivamente del 1,6% e del 1,3%, si distinguono dalle zone montane. Nella fascia altimetrica montana si registra un aumento molto contenuto (+0,3%) che è determinato da due variazioni opposte: aumenta la popolazione nelle zone montuose del modenese, bolognese e della provincia di Forlì-Cesena mentre nelle montagne del parmense, del piacentino e del reggiano si registra un decremento.

Analizzando i dati a livello provinciale si evidenzia che tutte nel corso dell’ultimo anno hanno avuto una variazione positiva di popolazione residente; quella che ha avuto un incremento percentuale maggiore è stata Reggio Emilia (+1,8%) seguita da Parma, Ravenna e Rimini (con +1,7%), da Modena (+1,6%) e da Piacenza (+1,5%). Con crescita minore è risultata Ferrara (+0,6%) preceduta da Bologna e Forlì-Cesena con un incremento dell’1,3%. Più nel dettaglio, l’incremento assoluto maggiore riguarda Bologna con un aumento di 12.105 unità seguita da Modena con 10.614 residenti in più, e da Reggio-Emilia (+9.332). Incrementi più contenuti nelle altre province, fino ad arrivare a Ferrara con un aumento di 2.170 unità.
Dalla distribuzione della popolazione per classi di età si nota che la provincia più giovane della Regione è Reggio Emilia, con il 15% della popolazione sotto i 15 anni e poco meno del 20% anziana, il suo indice di vecchiaia è pari a 133%.
Ferrara risulta la provincia più invecchiata dove solo il 10,6% della popolazione ha un’età inferiore a 15 anni, mentre ben il 25,5% è anziana, raggiungendo un indice di vecchiaia di 241% (2,4 anziani per giovane).
Negli ultimi dieci anni solo Reggio Emilia registra un aumento nella fascia di età 15-39 anni (+6,8%), mentre tra tutte le altre province con dato negativo, Ferrara, col 14% in meno tra i 15-39-enni, è quella col calo maggiore in questa classe di età.