Già definite in Emilia-Romagna le prime misure di sorveglianza epidemiologica e clinica relative all’infezione da virus dell’influenza suina A/H1N1, in raccordo con le direttive del ministero della Salute e con l’Istituto superiore di sanità.
“Non ci sono al momento allarmi particolari nella nostra Regione e alle persone non è richiesta alcuna precauzione specifica”, ha ribadito oggi al termine di una riunione in Regione il responsabile del Servizio sanità pubblica della Regione Pierluigi Macini, che coordina il “Gruppo regionale pandemia influenzale”.
Delle sei segnalazioni di cittadini rientrati dal Messico (dove si sono verificati i primi focolai) con sintomi di tipo influenzale, tre sono già risultate negative ai primi accertamenti di laboratori, mentre per le altre tre sono ancora in corso gli esami. Occorre dire che queste persone sono state sottoposte ad accertamenti diagnostici anche se non presentavano condizioni tali da essere considerati casi sospetti di infezione da A/H1N1 secondo le definizioni internazionali.
“Considerando l’attenzione con cui le autorità sanitarie internazionali seguono l’evolvere della situazione – ha detto ancora Macini – ci siamo mossi tempestivamente e abbiamo riunito subito il gruppo di lavoro per concordare con le Aziende sanitarie le azioni da svolgere in questa fase. Il Servizio sanitario regionale assicura un coordinamento delle attività operativo nelle 24 ore”.
Le misure da adottare sono state definite durante una riunione del “Gruppo regionale pandemia influenzale”, istituito secondo le indicazioni del Piano regionale del 2007, che prevede anche la predisposizione di Piani locali da parte delle Aziende sanitarie.
Le persone che rispondono al criterio epidemiologico (permanenza negli ultimi 7 giorni in zona in cui siano stati confermati casi di infezione, nello specifico Messico e New York) e a quello clinico (sindrome respiratoria acuta febbrile, con febbre alta + di 38°, accompagnata da sintomatologia tipica dell’influenza) saranno prese in carico dai reparti di malattie infettive degli ospedali della regione per gli accertamenti diagnostici necessari. Gli esami di laboratorio saranno effettuati dai due centri che operano già da tempo in questo campo: il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche con sede al Policlinico S.Orsola-Malpighi e il Centro per la sorveglianza dei virus influenzali dell’Istituto di Igiene dell’Università di Parma.
Le segnalazioni al Servizio sanità pubblica della Regione, che assicurerà il coordinamento e il monitoraggio del fenomeno, seguiranno la procedura prevista dal “sistema rapido di segnalazione delle malattie infettive”, già attivo da alcuni anni in Emilia-Romagna. A livello locale saranno messi in atto gli adeguamenti organizzativi necessari a garantire la corretta applicazione delle misure di sorveglianza e di controllo, nonché il costante coordinamento tra i servizi interessati e la Regione.
Sempre a scopo precauzionale e per evidenziare precocemente eventuali fenomeni connessi all’infezione, continuerà la sorveglianza sui casi di influenza, che negli anni precedenti cessava in questo periodo. Mentre verranno attivate sorveglianze sugli accessi in pronto soccorso e sui ricoveri per forme acute di infezioni polmonari.
Del “Gruppo regionale pandemia influenzale” fanno parte le Aziende sanitarie (con esperti infettivologi, responsabili dei Dipartimenti di sanità pubblica e dei Piani locali pandemia influenzale); i Servizi regionali sanità pubblica, veterinario e igiene degli alimenti, presidi ospedalieri, assistenza distrettuale, politica del farmaco; i rappresentanti dei servizi sanitari (Uffici di profilassi internazionale) operanti negli aeroporti; i rappresentanti dei due centri deputati alle analisi di laboratorio.