La crisi internazionale produce effetti negativi sulla capacità economica delle famiglie e in particolare delle fasce più deboli della popolazione. Anche a Reggio Emilia cresce il numero di coloro che presentano segni di fragilità economica e manifestano difficoltà a far fronte alle diverse esigenze della vita quotidiana o al pagamento dei mutui assunti. Si riscontrano infatti l’aumento del ricorso all’indebitamento, l’aumento delle insolvenze (protesti, pignoramenti) e della cassa integrazione.
Per contribuire a fronteggiare la crisi, il Comune di Reggio ha elaborato un progetto innovativo di finanza sociale e solidale, e per attuarlo ha stipulato oggi un accordo, il Protocollo d’intesa con cui si istituisce un Fondo di garanzia, con sei istituti di credito – Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banco San Geminiano e San Prospero, Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, Unicredit Banca, Unipol Banca – tre associazioni di consumatori – Federconsumatori, Confconsumatori e Adiconsum – e con il Consiglio notarile di Reggio Emilia.
Il fondo, per favorire la portabilità dei mutui, a sostegno dei mutui per la casa e per la concessione di prestiti sull’onore, consiste in una cifra iniziale di 180mila euro: 100mila dal Comune e 80mila dalle banche che hanno sottoscritto l’intesa.
Dopo la sottoscrizione, il documento è stato presentato alla stampa dal vicesindaco e assessore al Bilancio Franco Ferretti; dal direttore generale del Comune, Mauro Bonaretti e da Marcello Marconi del Servizio finanziario del Comune. All’incontro sono intervenuti inoltre Gianluigi Martini, presidente del Consiglio notarile di Reggio; Luca Braggion segretario provinciale Adconsum (erano presenti anche Franco Pedroni presidente di Federconsumatori provinciale e Secondo Malaguti responsabile regionale di Confconsumatori). Per gli istituti di credito: Fabrizio Poltronieri, capo Area Emilia Romagna della Banca Monte dei Paschi di Siena; Antonio Rosignoli, responsabile Area Reggio Emilia Banca popolare dell’Emilia Romagna; Silvano Tamagnini, capo Area Reggio Sud Banco San Geminiano e San Prospero; Mauro Bernardelli, responsabile di Area Cassa di risparmio di Parma e Piacenza; Paolo Paterlini, condirettore commerciale Emilia Ovest Unicredit Banca; Mauro Quercioli, capo Area Emilia Ovest Unipol Banca.
“La nascita del Fondo – ha detto il vicesindaco Ferretti – è il risultato significativo di un percorso avviato nei mesi scorsi con gli istituti di credito che hanno aderito. Il Comune di Reggio partecipa con una somma iniziale di 100.000 euro, che sarà nel 2009 da una ulteriore somma. Il contributo delle banche verrà a sua volta integrato e il Fondo è aperto ad altri, soggetti pubblici e privati, e anche Fondazioni, che vorranno intervenire. Agli interventi previsti nell’accordo per le categorie di redditi Isee fra i 20mila e i 35mila euro, si potranno aggiungere altri interventi di sostegno finanziario ai lavoratori con l’anticipazione della cassa integrazione speciale per crisi aziendali: una situazione che in comune di Reggio non si è ancora verificata, ma non si esclude possa accadere nei prossimi mesi”.
Il progetto si articola in più fasi: nell’ambito del Protocollo d’intesa con cui si istituisce un Fondo di garanzia si attiveranno e svilupperanno gli interventi di supporto (singole convenzioni attuative) in base alle risorse che si potranno raccogliere.
Si interviene su tre livelli:
1) il primo a valenza più generale: una convenzione per favorire la portabilità dei mutui e una convenzione per i mutui prima casa per soggetti con redditi non elevati, ovvero fino a 35.000 euro Isee;
2) il secondo livello prevede la garanzia temporanea per mutui prima casa, rivolto alla fascia più svantaggiata, con reddito sotto i 20.000 euro Isee: a loro saranno destinate le maggiori risorse raccolte;
3) il terzo livello di intervento è rivolto ai soggetti in grave e temporanea difficoltà con la concessione di prestiti sull’onore.
Le Banche aderenti – i cui rappresentanti hanno sottolineato oggi la valenza innovativa, i contenuti di solidarietà e l’efficacia del progetto – verseranno un contributo una tantum (pari a 15.000 euro per ogni banca aderente con più di 10 sportelli nel territorio comunale e pari a 10.000 euro per le banche che hanno un numero di sportelli nel territorio comunale inferiore a 10) per costituire il Fondo sociale di garanzia. Ad oggi, le sei banche aderenti contribuiscono appunto con un fondo di 80.000 euro.
Inoltre, gli istituti di credito si impegnano a favorire la portabilità dei mutui e la concessione di mutui prima casa a costi e condizioni trasparenti per persone con redditi non elevati. E’ poi prevista la disponibilità delle banche a versare al Fondo un contributo (un versamento, con periodicità annuale, pari allo 0.05% del debito residuo all’inizio di ogni anno) su ogni mutuo attivato nell’ambito della convenzione mutui prima casa e su quelli surrogati, in modo da innescare un meccanismo virtuoso di autofinanziamento del Fondo di garanzia e che servirà anche a finanziare una garanzia parziale sul pagamento delle rate dei mutui attivati (per un massimo di 12.000 euro per mutuo) dai soggetti più deboli (reddito Isee non superiore a 20.000 euro).
Le Associazioni di consumatori e il Consiglio notarile parteciperanno mettendo a disposizione servizi di consulenza, assistenza, informazione nelle forme da individuare nelle singole convenzioni attuative.
“Da questa crisi – ha detto Braggion di Adconsum – si può uscire soltanto insieme, aiutandosi e con contributi concreti. Questo accordo proposto dal Comune e la nascita del Fondo di garanzia sono una risposta concreta, che dà fiducia”.
Il Consiglio notarile – ha sottolineato il presidente Martini – ha inoltre approvato tariffe particolarmente agevolate per i nuovi mutui rientranti nel protocollo e per le operazioni di surroga.
I soggetti sottoscrittori dell’accordo convengono che tali somme iniziali potranno essere integrate anche con un sistema di partecipazione aperto ad altri soggetti pubblici o privati che vorranno aderire successivamente all’iniziativa, nonché con meccanismi di autofinanziamento del fondo, anche attraverso la raccolta di erogazioni liberali.
Una volta attivate le convenzioni – entro la fine di marzo – i cittadini potranno rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) del Comune di Reggio (via Farini, 1). Qui riceveranno ulteriori informazioni tecniche e indicazioni sui servizi bancari da contattare.