Il ristorante e la caffetteria che ancora non hanno preso vita all’interno del Castello, sarebbero, stando al parere espresso da Cna, Confesercenti, Confcommercio e Lapam, il toccasana per risollevare le sorti dei commercianti del centro storico.
Uno di questi, che non è un ristoratore e tanto meno un barista, ha commentato: ”Sì, porterebbero più gente nel Castello, in particolare la sera, quando i negozi sono chiusi”. Mentre c’è da ritenere che siano soddisfatti i gestori dei bar nel constatare come l’Amministrazione locale, nell’intento di rimpinguare le casse comunali, venga invitata a fare loro concorrenza.
A proposito di centro storico, la Lista Civica per Cambiare nell’aprile del 2008 ha presentato un progetto all’attuale Amministrazione, ma il Sindaco, malgrado ne avesse apprezzato la validità, né ha disatteso la realizzazione. Ancora oggi la lista civica non si stanca di ribadire quelli che ritiene i punti fondamentali per riqualificare il centro: riorganizzare la viabilità e ridiscutere con tutte le parti sociali ed i cittadini dell’opportunità o meno di proseguire nella pedonalizzazione e dei modi in cui la stessa debba realizzarsi; rivitalizzare il centro mediante un piccolo mercato da tenersi a cadenza settimanale, il mercoledì o il giovedì; dislocare nel Castello gli uffici di rappresentanza degli assessori e del Sindaco ed accogliere al piano terra della Sala Loggia gli uffici dell’HERA: alla luce del bilancio comunale è infatti da irresponsabili mantenere locali sfitti da utilizzare solo in occasione di mostre o iniziative; garantire la sicurezza, soprattutto nelle ore serali, prevedendo un distaccamento di due unità della polizia municipale al Castello.
Non solo per parlare di centro storico ma per ricercare insieme soluzioni e proposte per affrontare l’attuale crisi economica che colpisce le famiglie e tutto il tessuto produttivo, in data 18 novembre 2008 la Lista Civica per Cambiare ha scritto alle organizzazioni sindacali, artigianali e commerciali per sollecitarle ad un incontro.
Tuttavia, mentre con le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil a metà dicembre si è potuto discutere proficuamente, con dispiacere si constata che le associazioni di categoria non hanno risposto all’invito.