Jazz in’ It compie vent’anni e festeggia questo prestigioso traguardo con un’edizione speciale che propone ben sei produzioni originali, affidate a personaggi di spicco come Paolo Fresu, Fred Frith,
Gianmaria Testa, Javier Girotto, Umberto Petrin, il premio Oscar, l’attore Giuseppe Cederna oltre ad un prezioso cd celebrativo “Vent’anni di Jazz in’ It”.

Il cd, che raccoglie alcuni degli artisti più
importanti ospitati in questi due decenni a Vignola, è in distribuzione in tutte le edicole italiane come allegato editoriale del numero di giugno della rivista “Musica Jazz” (Rusconi Hachette).

L’edizione è stata presentata questa mattina a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato gli assessori alla Cultura regionale, Alberto Ronchi, e di Vignola, Romina Bertoni, oltre al direttore artistico della rassegna
Giuseppe De Biasi. Ronchi ha sottolineato come Jazz in’It sia “una piccola punta di diamante nella produzione regionale dedicata al jazz, che si
sviluppa all’interno di una grande tradizione culturale come quella di Vignola”. L’assessore regionale ha inoltre ricordato come anche quest’anno il festival vignolese ospiti una produzione del progetto di residenza dedicato a musicisti contemporanei, con la produzione originale “Tessitura” dell’ensemble di Fred Frith.

Ospitato nella piazza antistante la splendida Rocca medievale, il prestigioso festival emiliano è organizzato dal Comune di Vignola,
sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Regione Emilia-Romagna e da un pool di sponsor privati, e ha come media partner La Repubblica, Rai-Radio 3 e Trc.

La formula progettuale di “Jazz in’ It”, fondata su direttrici ben precise come la spiccata progettualità, le contaminazioni interdisciplinari, l’attenzione per il jazz italiano e per le giovani leve
erano scelte decisamente in controtendenza nel 1989 quando l’italian style era ancora lontano dal diventare una scuola nazionale riconosciuta in tutto il mondo e le produzioni originali venivano
accolte quasi con diffidenza.

L’apertura dell’edizione del ventennale è affidata, venerdì 27 giugno alle ore 21.30, all’Union Jazz Band, diretta da Marco Ferri e
impreziosita dalla tromba di Paolo Fresu, che affronterà il ricco songbook di Sal Nistico. A seguire l’omaggio ad un maestro della canzone
francese come Léo Ferré rivisitato jazzisticamente dall’E.S.P. Trio di Roberto Cipelli (con Attilio Zanchi e Philippe Garcia) insieme a Paolo Fresu, Gianmaria Testa e alle suggestive immagini della computer-art di Mariano Chelo.
Sabato 28 giugno altre due produzioni originali. La prima vedrà di scena gli svizzeri Q3 impegnati nella energizzante sonorizzazione, in versione
bass’n’drum, del capolavoro di Flaherty “Nanuk l’esquimese”, film del 1922.
La seconda darà spazio ad uno dei più geniali esponenti della musica creativa anglo-americana il chitarrista e compositore inglese Fred Frith
che presenterà il suo progetto “Tessitura”, realizzato in collaborazione con Angelica e la Regione Emilia Romagna.
L’ultima serata del festival proporrà prima il nuovo quartetto internazionale di Joe Rehmer arricchito dalle fascinose ance di Javier
Girotto e, subito dopo, l’inedito trio formato dal pianoforte di Umberto Petrin, dalla voce narrante di Giuseppe Cederna e dalle immagini
originali di Giuseppe Baresi. L’ennesima commissione originale del festival per suggellare nel segno della contaminazione di stili e di
linguaggi il ventennale di Jazz in’ It.
Tantissime, inoltre, le attività collaterali, quasi un festival nel festival, con jazz club, mostre fotografiche, incontri d’autore e percorsi enogastronomici.