Geologi e ingegneri dei diversi enti coinvolti lavoreranno insieme nei prossimi due anni alla verifica sismica dell’argine destro del fiume Po lungo il tratto di circa 90 km compreso tra Boretto (RE) e Ro (FE).
La recente approvazione da parte della Giunta regionale della convenzione (la cui firma e’ prevista entro la meta’ di marzo) tra Autorita’ di Bacino del Fiume Po, Regione Emilia-Romagna, Regione Lombardia e Agenzia Interregionale per il Fiume Po avvia questo innovativo studio nel campo della sicurezza territoriale e della prevenzione del rischio sismico.
“Finalmente il fiume Po si sta imponendo come grande questione nazionale da diverse parti!”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Sicurezza territoriale, Difesa del suolo e della costa e Protezione civile Marioluigi Bruschini, che ha fortemente sostenuto il progetto. “Al recente stanziamento di 180 milioni di euro da parte del CIPE per il ‘Progetto Valle del Fiume Po’ volto al miglioramento economico e ambientale del territorio attraversato dal grande fiume, si accosta ora questo studio tecnico di assoluta avanguardia che valuta la solidita’ degli argini maestri in caso di sisma”.
La scelta del tratto di argine sottoposto a verifica sismica è motivata dal fatto che i 90 km in esame sono ricompresi nei comuni a maggiore pericolosita’ sismica della zona (zona 3 secondo la classificazione sismica vigente). La sicurezza di questi territori e’ affidata all’efficacia del sistema delle arginature, che devono essere in grado di contenere le piene, ma anche capaci di resistere alle sollecitazioni sismiche. Lo studio è stato finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale che ha assegnato all’Autorita’ di Bacino del Fiume Po due milioni 190mila euro per tutte le verifiche necessarie.
L’indagine sismica, che riguarderà l’argine destro del fiume Po e i territori protetti da questo, è il primo studio a livello di bacino padano, ma anche su scala nazionale, che si pone l’obiettivo di valutare in dettaglio tutti gli elementi che concorrono a determinare la stabilita’ delle arginature.
Poco si sa infatti degli effetti che sismi, anche di bassa intensita’ ma ripetuti nel tempo, possono avere sulla tenuta degli argini alle piene. Al centro dello studio ci saranno infatti le conseguenze provocate dai terremoti, anche di piccola intensita’ ma ricorrenti, sulla solidità delle arginature rispetto alle successive piene. Il comportamento di una struttura dipende anche dalle caratteristiche geotecniche e stratigrafiche del suolo di fondazione, dalla posizione della falda acquifera e dai caratteri morfologici del territorio: per questo lo studio si occuperà anche di valutare l’influenza di questi fattori e contribuirà ad arricchire il patrimonio di conoscenze sul sottosuolo e sugli acquiferi padani.