Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno indetto per domani, sabato 17 novembre, uno sciopero nazionale per l’intera giornata dei lavoratori delle aziende commerciali e del terziario. “Un’astensione dal lavoro”, spiega una nota, “che si è resa necessaria a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto, scaduto oramai da quasi un anno, ad opera della Confcommercio”.
“Le trattative non sono ferme sugli aumenti salariali su cui c’è disponibilità a discutere, ma perché la piattaforma sindacale arriva a costare, complessivamente, il 9% di incremento. Ci sono almeno tre punti di costo legati a richieste che riducono ulteriormente la flessibilità e la produttività. Serve una risposta complessiva, un punto di equilibrio della piattaforma contrattuale”: questo il commento di Francesco Rivolta, presidente della Commissione Sindacale di Confcommercio, in merito alla trattativa per il rinnovo del Ccnl terziario.
“Abbiamo posto temi chiari di confronto: flessibilità organizzativa, recupero di produttività e corretta governance dei Fondi contrattuali. Il costo del lavoro, la flessibilità nei modelli organizzativi, il numero delle ore effettivamente lavorate, l’organizzazione degli orari sono gli elementi attorno a cui ruota la produttività. Offriamo servizi: al centro del nostro lavoro c’è il cliente e le sue aspettative, allora dobbiamo saper riscrivere, comportamenti, tempi e modalità di lavoro. Se le aziende non sono messe in condizione di offrire il servizio ed il prezzo che soddisfi e risponda efficacemente alle esigenze del cliente, perdono anche la loro capacità di garantire stabilità e futuro a coloro che vi lavorano. Se da un lato il sindacato promuove la bilateralità, ed è parte determinante nella gestione economica dei fondi contrattuali e degli enti – conclude Rivolta – dall’altro non può immaginare che il negoziato passi unicamente tramite il conflitto e la contrapposizione. Per riprendere il dialogo è necessaria una sintesi accettabile tra le numerose e disparate richieste del sindacato e coniugare eventuali aumenti con un recupero di produttività misurabile”.