Come comunità accademica ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra solidarietà al Presidente della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia per la singolare decisione adottata dall’Amministrazione Comunale di autorizzare lo svolgimento delle “Settimane palestinesi in Italia” contemporaneamente alle manifestazioni promosse per celebrare la “Giornata della memoria”.
Condividiamo le parole di Sandra Eckert che “così facendo si rischia di perdere di vista il significato profondo di questa ricorrenza” che invece dovrebbe unire tutte le coscienze attorno al rifiuto della violenza, dell’odio razziale, del genocidio. La “Giornata della memoria”, che fin dalla sua istituzione vede ogni anno impegnata l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nel suggerire meditate riflessioni storiche sugli orrori della Shoah e delle leggi razziali, ci pare una data troppo importante per essere sovrapposta ad altri appuntamenti, che suonano certamente più stridenti rispetto a quanto venne rimproverato all’Ateneo, allorché tenne l’inaugurazione dell’Anno Accademico in coincidenza di questa data, facendone occasione per un ricordo ancora più solenne.
Quelle voci – oggi – di fronte alla scelta dell’Amministrazione Comunale tacciono, ma in questo modo mostrano anche la strumentalità delle polemiche che ci videro coinvolti allora e la superficialità con cui, pure in “buona fede”, si è agito in questa circostanza.
(Il Rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia –
Prof. Gian Carlo Pellacani)