Il test rapido fatto sul Dna dei resti trovati venerdi’ sotto l’A15 nel parmense, ha confermato che si tratta del corpo di Gianmario Roveraro, il finanziere rapito il 5 luglio a Milano e ucciso in seguito.


Ad eseguire l’esame e’ stato il Ris dei Carabinieri nei laboratori di Parma. Ieri, sempre nell’area del ritrovamento, era anche stata ritrovata la fede nuziale dell’uomo.
Domani i magistrati interrogheranno nuovamente l’operaio modenese Marco Baldi, mentre martedì toccherà a Filippo Botteri, la mente del rapimento che ha parzialmente confessato l’omicidio, e a Emilio Toscani, l’esperto di informatica che ha fatto scoprire il cadavere.