Le ‘capanne celtiche’ presenti sul territorio modenese, in particolare a Fiumalbo e a Pievepelago, devono essere preservate in quanto ‘importanti e rare testimonianze legate alla cultura dei popoli che abitarono l’Appennino emiliano-romagnolo’. Lo chiede in una interrogazione alla Giunta regionale il consigliere di FI Andrea Leoni.
Leoni evidenzia che le sei strutture ubicate nel territorio di Pievepelago e le quattro in quello di Fiumalbo rappresentano gli “unici esempi in Europa di abitazioni in pietra risalenti al 1700 costruite sulla base di tecniche tramandatesi fin dalle invasioni celtiche dal V al VII secolo”.
Purtroppo – prosegue Leoni – una delle prime sei è crollata nel marzo 2005 per la mancata manutenzione, mentre la “meglio conservata”, perché oggetto nel 1985 di un intervento di ristrutturazione finanziato da risorse private e con la collaborazione dell’accademia dello Scotenna, è la “capanna celtica dei Roncacci” in località S. Andrea, sempre in comune di Pievepelago.
A parere di Leoni è comunque necessario intervenire “immediatamente” con lavori di ristrutturazione per mantenere le strutture nel loro stato originale, anche attraverso l’interessamento degli enti pubblici, a fronte del crescente interesse culturale verso le popolazioni celtiche e soprattutto verso queste rare testimonianze degli antichi metodi costruttivi.
Per questi motivi l’esponente di fi domanda se la Regione sia a conoscenza dello stato di conservazione di queste strutture ed in particolare della “capanna celtica dei Roncacci”, se sia stata coinvolta in progetti di conservazione e manutenzione, se ritenga opportuno intervenire per mantenere queste testimonianze e, in caso di risposta affermativa, in quale modo.