Per ogni chilometro di strada in Italia circolano 26 veicoli per il trasporto merci (veicoli speciali, industriali, camion, tir, eccetera). Si tratta di una delle concentrazioni più alte del mondo, non tanto perché sia elevata la consistenza del parco circolante di veicoli per il trasporto merci, quanto per l’insufficienza della rete stradale nazionale. Il dato emerge da una elaborazione dell’Osservatorio sulla logistica Due Torri, realizzata sulla base di dati ufficiali di Aci e di Istat.
La situazione italiana, oltre a caratterizzarsi per un’elevata concentrazione di veicoli per il trasporto merci, vede anche grandi differenze all’interno del territorio nazionale. A livello regionale, al vertice della graduatoria nazionale vi è la Lombardia con 60 veicoli per il trasporto merci per ogni chilometro di strade, a debita distanza seguono il Lazio (40), il Veneto (38), l’Emilia-Romagna (36) e la Campania che con 32 mezzi per il trasporto merci per ogni chilometro di strade, chiude la graduatoria delle prime cinque regioni italiane.
Dal rapporto dell’Osservatorio Due Torri emergono altri elementi di riflessione. La consistenza del parco circolante di mezzi del trasporto merci, sottolinea infatti l’Osservatorio Due Torri, è ovviamente correlata al diverso grado di sviluppo e di interscambio commerciale delle economie locali e del settore del trasporto merci di ogni singola regione, ma la prima ragione dell’eccessiva densità di veicoli per il trasporto merci è l’inadeguatezza della rete stradale. Nel nostro Paese vi sono infatti mediamente solo 57 km di strade per ogni 100 chilometri quadrati e le carenze di infrastrutturazione viaria, unite alle condizioni di scarsa manutenzione delle nostre strade, comportano le perduranti inefficienze del nostro sistema dei trasporti con gravi conseguenze sulla sicurezza stradale.
In tutte le regioni, a fronte di una crescita sostenuta della domanda di mobilità di persone e merci, si registrano dunque ritardi nell’adeguamento delle infrastrutture stradali alle crescenti esigenze del traffico, mentre anche per la scarsa efficienza dei trasporti ferroviari continua ad aumentare la quota del trasporto merci su gomma sia per le cose che per le persone. “Si tratta – dice Claudio Franceschelli, presidente di Due Torri – di una situazione particolarmente seria in quanto le esigenze del settore del trasporto merci e degli operatori logistici sono spesso frustrate dall’insufficiente capacità di risposta delle infrastrutture e dalle loro palesi necessità di adeguamento. E ciò comporta inoltre gravi conseguenze anche per la sicurezza”.