Con riferimento alle notizie riportate in questi giorni dagli organi d’informazione relative all’assistenza ai portatori di pacemaker, la Direzione dell’Azienda USL di Modena intende fornire alcune precisazioni al fine di rassicurare i pazienti sulla bontà, efficacia e sicurezza dell’assistenza ricevuta, evitando toni eccessivi e sproporzionati rispetto alla realtà, rendendo in tal modo più produttivo il confronto.
Evidentemente, la comunicazione relativa all’avvio del nuovo percorso assistenziale, non è stata capace di rassicurare gli interessati; per tale ragione, come peraltro ribadito dalla Direzione Sanitaria con una specifica nota del 12 giugno indirizzata all’Associazione portatori di pacemaker, si conferma la disponibilità ad incontrare le associazioni rappresentative dei pazienti interessati per chiarire ogni malinteso. A tal proposito, si precisa che anche il Prof. G. Spinella, Presidente dell’Associazione “Amici del cuore”, ha già dato la propria disponibilità; purtroppo, per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, la riunione non ha ancora avuto luogo. Ciò premesso, l’Azienda ribadisce la validità e l’appropriatezza del modello organizzativo adottato che, tra l’altro, risulta progressivamente condiviso nell’ambito della Cardiologa nazionale.
Nell’ultimo decennio, l’attività di aritmologia ha subito profonde modificazioni, passando dal semplice impianto di un elettrostimolatore cardiaco tradizionale, all’impianto e alla gestione successiva di nuovi e più sofisticati strumenti quali i defibrillatori, gli stimolatori biventricolari per la cura dello scompenso cardiaco, e, infine, le procedure di ablazione per le aritmie più complesse.
Nel contempo, la competenza dei tecnici di cardiologia si è fatta sempre più approfondita e completa e, oggi, risulta particolarmente elevata, anche grazie all’istituzione di uno specifico corso di laurea che cura la preparazione di tali professionisti.
La sempre maggiore affidabilità dei pacemaker, unitamente all’accresciuta professionalità dei Tecnici di cardiologia ha reso più affidabile e sicuro il compito del Tecnico stesso, che, può a pieno titolo garantire la programmazione telemetrica dei Pacemaker e la gestione degli strumenti informatici che ne regolano il funzionamento.
La nuova procedura, prevede che il controllo elettronico del pacemaker sia garantito dal personale tecnico che, in casi particolari, può contare sul supporto del Medico Cardiologo di Guardia del reparto. Quest’ultimo, sempre presente e disponibile ad intervenire, garantisce la supervisione dell’attività. Il referto finale è firmato dal Tecnico di Cardiologia che ha eseguito gli accertamenti e dal Medico di Guardia, che verifica, sempre, la conformità e la correttezza dei risultati.
Ovviamente, lo specialista Cardiologo continua anche a garantire la funzione di consulente per i casi di maggiore complessità.
Contrariamente a quanto riportato dagli organi d’informazione, infatti, la visita del Cardiologo continua ad essere prevista nei seguenti casi:
-pazienti in condizioni cliniche instabili con visita già prenotata in occasione del precedente controllo;
-pazienti che, in occasione del controllo, riferiscono o presentano nuovi problemi clinici o per i quali il Medico di Medicina Generale ha segnalato sulla base della propria valutazione clinica, una variazione delle condizioni cliniche che, a suo giudizio, determinano la necessità di un controllo specialistico.
In conclusione, si ritiene che questa nuova modalità organizzativa non comporti assolutamente una riduzione della qualità dell’assistenza ai pazienti portatori di pacemaker ma, al contrario, consenta di impiegare con maggiore appropriatezza la professionalità degli operatori sanitari, Tecnici e Medici, garantendo comunque l’intervento specialistico per i pazienti che ne hanno necessità, in stretta collaborazione e in accordo con le indicazioni del Medico curante.