La Regione Emilia-Romagna è subentrata al Piemonte nella guida dell´Associazione Interregionale Trapianti (AIRT) e svolgerà le funzioni di Centro inter-regionale AIRT fino al dicembre 2009.


Ogni tre anni, come stabilito dallo statuto dell’Associazione è previsto il passaggio di consegne e questa mattina – durante la cerimonia presso il Policlinico S.Orsola di Bologna – il testimone è passato dal Piemonte all’Emilia Romagna, le due Regioni che assieme alla Toscana, alla Puglia, alla Val d’Aosta e alla provincia autonoma di Bolzano costituiscono l’Associazione Interregionale AIRT.



“L’attività di donazione e trapianto di organi rappresenta un punto di eccellenza della Regione Emilia-Romagna – ha detto l’assessore alle politiche per la salute della Regione Giovanni Bissoni – ed è un modello di qualità per gli altri Paesi europei ed extra europei”. Bissoni ha definito il sistema trapianti dell’Emilia Romagna un “bell’esempio di federalismo sanitario” che “non significa una chiusura nel proprio territorio ma prova della capacità di collaborazione tra Centri trapianto e tra Regioni”. In questi tre anni alla guida di AIRT, ha poi annunciato Bissoni, l’Emilia-Romagna intende sviluppare un rapporto di speciale collaborazione con la Regione Puglia per contribuire a creare un efficace sistema trapianti anche in quella Regione. “Stiamo già lavorando ed abbiamo un discorso aperto con l’assessore Tedesco” ha detto Bissoni ricordando che “in Puglia il problema non è tanto finanziario quanto di sviluppo organizzativo necessario per la costruzione di un sistema”. “Credo sia utile – ha aggiunto – contribuire a creare le condizioni affinché gli ammalati non debbano girare la penisola per avere una risposta alle loro richieste di salute”.



Il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa ha descritto il Centro di riferimento trapianti dell’Emilia Romagna come “il modello nazionale di riferimento” che ha “fatto importanti innovazioni in questo settore come la creazione, nel 1997, della giornata regionale, poi diventata nazionale, per i trapianti”. “Oggi – ha spiegato Nanni Costa – l’Italia è in Europa il Paese di riferimento per quanto riguarda la rete dei trapianti. Una complesso insieme di attività che, oltre ai centri di rianimazione coinvolge le equipe chirurgiche, le banche dei tessuti e delle cellule, il coordinamento che guida l’allocazione degli organi donati”.



L’Emilia-Romagna, in quanto sede di CIR (Centro interregionale di riferimento) AIRT, assicurerà, per i prossimi tre anni e su tutto il territorio nazionale, il coordinamento delle donazioni e dei trapianti di organi in collaborazione con le altre due associazioni inter-regionali: Nord Italia Transplant program (NITP) e Organizzazione Centro Sud Trapianti (OCST). Garantirà, inoltre, il coordinamento dei programmi nazionali, i trapianti urgenti di cuore e fegato e quelli in età pediatrica, secondo le linee guida del Centro Nazionale Trapianti.



L’AIRT è nata nel 1990 ed attualmente serve un bacino di popolazione di oltre 16 milioni di persone. Questo sistema di integrazione interregionale ha permesso di sviluppare un’attività di donazione e trapianto leader in Italia. Nel 2005 i donatori effettivi, in area AIRT, sono stati 27,5 per milione di abitanti (valore mai raggiunto prima): la media nazionale è di 21 donatori per milione di abitanti.