L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna sta discutendo i due progetti di legge riguardanti il calendario venatorio e la caccia in deroga ad alcune specie.

“Questi provvedimenti – afferma il Consigliere regionale Gianluca Borghi – sono in parte illegittimi perché non tengono conto né della normativa nazionale nè di quella europea. La legge sul calendario venatorio viola alcune importanti disposizioni della legge statale n. 157 del 1992, vincolante per le Regioni. L’apertura della caccia ai primi di settembre è in contrasto con le stesse richieste degli agricoltori, mentre la caccia collettiva al cinghiale, la cosiddetta braccata, è consentita sulla neve con grave danno per tutte le altre specie. Ciò si aggiunge alla procedura di infrazione n. 2006/2131 della Commissione Europea decretata per aver consentito la caccia ad alcune specie di piccoli uccelli protetti a livello comunitario ed invece cacciabili in Emilia-Romagna grazie alla legge regionale n. 15 del 2002 che presenta violazioni per non conformità alla Direttiva europea 79/409/CEE. È grave poi – aggiunge Borghi – che non si siano tenute in considerazione le osservazioni dell’Istituto Nazionale Fauna Selvatica, che presentano numerose critiche per ciò che riguarda il calendario venatorio e respingono di fatto il progetto di caccia in deroga.
Si tratta – conclude Borghi – di un passo falso dell’Unione: proprio mentre Prodi ed il nuovo Governo dichiarano di voler rispettare le normative Comunitarie, è grave che dall’Emilia-Romagna si approvino provvedimenti che, inevitabilmente, proprio questo contenzioso andranno ad alimentare”.

Sui due provvedimenti Borghi ha presentato 20 emendamenti.