350 ricercatori, di cui 106 nuovi, al lavoro nei laboratori di ricerca industriale bolognesi, 141 progetti di ricerca industriale delle imprese e 13 nuove aziende provenienti dai risultati della ricerca avviate nel capoluogo.
Sono i primi frutti del PRRIITT, il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico, a Bologna, città che concentra l’alta tecnologia della regione.
Se il bando per le imprese ha all’attivo 529 progetti ammessi al finanziamento, ben 141 riguardano infatti Bologna a cui sono andati 26 dei 92,2 milioni di euro di contributo regionale. Si tratta di progetti del valore complessivo di 66,2 milioni di euro, sui 235,2 milioni di euro del totale dei progetti regionali, che hanno reso possibile l’assunzione di 300 nuovi giovani ricercatori nelle imprese bolognesi.
Tra le 141 imprese che hanno avviato nuovi progetti di ricerca figurano le più importanti e significative industrie bolognesi (tra cui Datalogic, Arcotronics, Magneti Marelli, Ducati, GD, Sacmi, Micro-vett) che hanno attivato partnership con i laboratori della rete regionale per la ricerca.
“Si è mosso un passo concreto per realizzare a Bologna quelle strutture per la ricerca industriale e l’innovazione che ne facciano un polo d’eccellenza”, ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, nel corso della conferenza stampa per illustrare i centri e i laboratori della Rete regionale per l’Alta tecnologia, avviati nel capoluogo della regione, che saranno presentati nel corso del convegno “Le vie per l’innovazione a Bologna”, in programma domani. “Ieri, insieme agli assessori provinciali Meier e Rebaudengo – ha aggiunto Campagnoli – ho incontrato le organizzazioni sindacali per discutere del quadro e della gestione delle situazioni di crisi e ristrutturazione industriale del territorio provinciale. Abbiamo concordato un appuntamento a tempi ravvicinati per esaminare tutto il quadro e condiviso l’opinione che si debba puntare decisamente su tutto ciò che può cambiare, innovare e sviluppare il sistema produttivo. Ora, quindi, si deve proseguire nella strada intrapresa e lavorare anche perché a Bologna siano edificate strutture dedicate alla ricerca e all’innovazione”.
La Rete Alta Tecnologia, una vera e propria rete di 57 strutture espressamente dedicate alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico, sotto le due torri conta 13 dei 27 laboratori regionali di ricerca, 11 dei 24 Centri per l’innovazione, 2 dei 6 parchi per l’innovazione dell’Emilia-Romagna.
Le principali tematiche di ricerca industriale sviluppate dai laboratori della rete a Bologna riguardano l’automazione industriale, le nanotecnologie che trovano applicazioni importanti nel settore del packaging e della microelettronica, l’elettronica applicata alla meccanica specializzata. Si sono inoltre aperte iniziative nel settore delle scienze della vita, in quello dell’energia e dell’ambiente, e nel settore delle costruzioni.
I risultati del PRRIITT in provincia di Bologna e le azioni di sistema per promuovere nuova domanda e nuova offerta di innovazione, ricerca e trasferimento tecnologico saranno domani pomeriggio al centro del convegno “Le vie per l’innovazione a Bologna” che si svolgerà all’interno del Museo del patrimonio industriale in via della Beverara, 123. Oltre agli assessori alle Attività produttive di Regione e Provincia di Bologna, Duccio Campagnoli e Pamela Meier, sarà presente il pro rettore vicario dell’Università di Bologna, Luigi Busetto.
Il seminario ospiterà anche una tavola rotonda con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali.