La Societa’ italiana di alcologia e l’Istituto Superiore di Sanita’ lanciano l’allarme in Italia perche’ circa sette milioni di persone consumano quantita’ di alcool considerabili a maggior rischio e che eccedono le linee guida per una sana alimentazione dell’Inran-Ministero per le politiche agricole (1-2 bicchieri al giorno di una qualsiasi bevanda alcolica per le donne, 2-3 bicchieri al giorno per gli uomini).
I dati relativi al consumo di alcool saranno diffusi dal direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol-OssFad, Emanuele Scafato, nel corso del Congresso Nazionale Societa’ Italiana di Alcologia che si terra’ a Vibo Valentia dal 10 al 12 novembre.
Dalla relazione di Scafato emerge anche che il 19% circa dei consumatori di bevande alcoliche in Italia costituisce la quota di popolazione italiana a maggior rischio di problemi e patologie alcolcorrelate, con una prevalenza maggiore per il sesso femminile. Secondo il World Health Report dell’Oms, l’alcool provoca direttamente o indirettamente il 10% di tutte le malattie, il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche,ma anche il 41% degli omicidi ed il 45% degli incidenti, il 9% delle invalidita’ e delle malattie croniche. L’Oms indica inoltre che i costi annuali, sociali e sanitari, sostenuti a causa di problemi collegati all’alcool, sono pari al 2-5% del Pil; la stima elaborata dall’ Istituto Superiore di Sanita’ sul Pil nazionale del 2003 (1.324 miliardi di euro) indica in circa 40 miliardi di euro anni tali costi.
Nell’intera Europa – e’ scritto in una nota degli organizzatori del convegno – un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni muore a causa dell’alcool che rappresenta, anche in Italia, il primo fattore di rischio di invalidita’, mortalita’ prematura e malattia cronica tra i giovani. I dati diffusi dall’Iss segnalano inoltre che sono circa 800 mila gli adolescenti italiani al di sotto dei 16 anni (eta’ legale per la somministrazione) che consumano alcolici prediligendo birra, aperitivi alcolici e superalcolici consumati secondo modalita’ sempre piu’ frequenti di uso piu’ che di consumo di alcool e certamente difformi rispetto alle tradizioni mediterranee.
L’Italia ha in Europa il record dell’iniziazione all’uso di alcool, che avviene ad 11 e 12 anni rispetto alla media europea, che e’ di 14 anni. Secondo i dati Iss sono sempre piu’ numerosi gli adolescenti che consumano alcool: nel 2001, l’Istat ne ha contati 870 mila di eta’ compresa tra i 14 e i 16 anni, 22 mila in piu’ rispetto al 2000 e 89 mila in piu’ rispetto al 1998 con un lieve decremento registrato nel 2002. Ed e’ anche nella fasce piu’ giovanili (14-17 anni e 18-24 anni) che si registrano gli unici incrementi nel numero di consumatori e consumatrici di bevande alcoliche fuori pasto.
Circa 200 giovani perdono la vita ogni anno – conclude la nota – a causa di incidenti stradali provocati dall’alcool, responsabile anche del 50% degli incidenti non mortali sulle strade che provocano gravi disabilita’. Dalle informazioni elaborate dall’Iss relative alla rilevazione 2002 dei dati di attivita’ dei Servizi per la cura delle alcoldipendenze (Ministero della Salute) si rileva nel periodo 1996-2002 un incremento del 109 % nel numero degli alcoldipendenti di sesso maschile (dai 16.361 del 1996 ai 34.191 del 2002) e del 100 % per le alcoldipendenti (dai 5.148 ai 10.299).