L’ufficio di presidenza del Codacons ha chiesto ufficialmente al ministro della Salute, Girolamo
Sirchia, l’apertura di un’inchiesta conoscitiva, da parte dell’Istituto superiore di sanità con la partecipazione della Federazione nazionale degli ordini dei medici e delle associazioni dei consumatori, sul reale numero dei morti per il
gran caldo in Italia.
Secondo l’associazione dei consumatori infatti, i dati italiani non si discostano molto da quelli francesi. ”Il problema è che nessuno si è finora premurato di sommare ufficialmente tutti i dati disponibili – si legge in una nota dell’associazione – sui giornali si parla di circa 500 morti in più rispetto all’anno scorso, riferendosi soltanto ad alcuni
grandi ospedali di grandi città, ma non si sa nulla di ciò che è avvenuto nei piccoli centri o nei paesi privi di ospedali”.
Per affrontare l’emergenza basterebbe, per l’associazione,
ridisegnare il ruolo dei medici di famiglia senza tasse aggiuntive. ”Nei casi di emergenza di questi ultimi anni – spiega Emilio De Lipsis, responsabile del Dipartimento sanità – la gente ha scavalcato i medici di famiglia, preferendo rivolgersi direttamente alle strutture ospedaliere. Tenendo
conto che si tratta di 60mila medici, che solo per l’attività pubblica costano agli italiani 240 milioni di euro, si potrebbe usare parte di questa somma per assistere più efficacemente gli anziani senza istituire alcuna tassa aggiuntiva”.