Muratori, carpentieri, ferraioli, tinteggiatori e intonacatori sono gli addetti dei cantieri edili
compresi tra quelli esposti a rischio per le malattie
osteoarticolati di spalla, polso, gomito e mano, tra cui la sindrome del tunnel carpale, l’epicondilite, tendiniti alla spalla.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’ Inail in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil e con il contributo economico del Ministero del Lavoro, che sarà presentata domani al Saie di Bologna, il Salone internazionale dell’ industrializzazione edilizia. Lo studio ha analizzato l’ organizzazione di 30 cantieri e il lavoro di circa 100 addetti per valutare l’esposizione al rischio attraverso visite mediche e indagini diagnostiche strumentali. E’ risultato che i lavoratori più esposti sono
soprattutto i tinteggiatori e gli intonacatori: la ripetizione di un movimento induce sollecitazioni, piccoli traumi e usura delle articolazioni, muscoli e tendini troppo spesso sottovalutate. Infatti, una piccola percentuale rilevante delle persone che hanno accettato di sottoporsi al controllo medico
manifestava già i sintomi di alcuni disturbi, in particolare della sindrome del tunnel carpale, malattia e che se trascurata può avere effetti altamente debilitanti dal punto di vista sensitivo e motorio. Per avviare un sistema di prevenzione mirato per comparto produttivo, la metodologia e gli strumenti di indagine utilizzati potrebbero costituire un modello di riferimento per l’analisi del rischio a disposizione dei responsabili della
sicurezza dei cantieri e un modello di protocollo diagnostico per i medici competenti. Un importante contributo nel coinvolgere imprese e lavoratori nelle attività di ricerca è stato fornito dalle confederazioni sindacali dei lavoratori
edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil e dai Comitati
paritetici per l’ edilizia di Roma, Napoli e Modena. Il settore dell’ edilizia è tra i più importanti nel contesto produttivo del Paese, con oltre 565.000 imprese, circa 1.265.000 addetti che rappresentano l’ 8,5% dei lavoratori assicurati all’ Inail (dati 1999). Si tratta – rileva l’ Inail – di un comparto ad alto rischio infortunistico determinato da un indice di frequenza degli infortuni tra i più alti e dal più alto rapporto di gravità tra tutti i settori produttivi.