Sono 2077 le ecografie tiroidee realizzate da maggio ad agosto dall’Ambulatorio mobile per l’analisi, la diagnosi e l’informazione sulle patologie tiroidee nella provincia di Luninec (Bielorussia). Dei 1500 casi finora analizzati, 815 risultano affetti da patologie tiroidee e di questi 313 sono bambini. Sono i primi dati del Progetto di cooperazione internazionale realizzato da Legambiente e sostenuto dalla Regione, con durata triennale, presentato oggi nella sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna.
“Si tratta – ha detto l’assessore regionale alle politiche sociali Gianluca Borghi – del primo intervento che va nella direzione giusta. Cercheremo nel corso dei prossimi anni di spostare, gradualmente, le iniziative di accoglienza direttamente in Bielorussia, attraverso il rafforzamento delle strutture socio-sanitarie locali”. L’obiettivo è quello di aiutare i bambini di Chernobyl a casa loro, di non sradicarli dalle famiglie, mettendoli in contatto con una cultura a volte troppo diversa dalla loro. Sono stati esaminati 2077 pazienti (1000 di età compresa fra i 3 e i 22 anni, e altri con età superiore ai 22 anni). Il prof. Cesare Carani, del Servizio di Endocrinologia e malattie del metabolismo del Policlinico di Modena Azienda Sanitaria, ha elaborato le informazioni scientifiche. “Oggi – ha riferito – siamo in presenza di un contesto, che pur avendo alcuni timidi segni di miglioramento nel tempo, mostra con tutta evidenza una situazione sanitaria ancora gravissima nelle zone contaminate dall’incidente nucleare”. Carani ha detto che la situazione sanitaria per le popolazioni colpite dal fall-out radioattivo è ancora drammaticamente a rischio.