Fischi o non fischi, il re e’ e resta lui, Michael Schumacher. Dopo i ‘buu’ di Zeltweg, i fischi
di Montecarlo, i nuovi fischi (contenuti) di Montreal, re Schumi dal Canada ha rilanciato a tutto il mondo la sua legge: e’ lui il campione, 59/ma vittoria. E la Ferrari e’ la sua regina: 150/ma vittoria per il Cavallino.
Primi anche a Montreal, davanti a Coulthard e Barrichello in un gran premio che ha visto
una debacle per le BMW-Williams (fuori Montoya, Ralf solo settimo) e i due italiani entrambi a punti: quinto Fisichella, sesto Trulli.
La gara si era aperta subito con un colpo di scena: nello spazio di un giro Barrichello, partito dalla terza posizione, e’ in testa. In partenza il brasiliano aveva superato di scatto il compagno di squadra, e all’altezza dell’ ultima chicane, di
slancio, anche la Bmw-Williams di Juan Pablo Montoya, partita dalla pole position. Questione di strategia? Poca benzina a bordo? Alla gara la risposta, ma appariva subito evidente che
mentre gli avversari erano giusto in grado di mantenere le rispettive posizioni (nell’ordine Montoya secondo, poi Michael e Ralf Schumacher, quindi Raikkonen), la F2002 del brasiliano
prendeva sugli avversari piu’ decimi al giro. Alla 11/ma tornata il vantaggio della Ferrari sul colombiano era gia’ salito a 4”, mentre Schumi controllava la situazione alle spalle della
BMW-Williams di Montoya e davanti a quella di Ralf.
Nelle retrovie, invece, la situazione si andava modificando di giro in giro: Jacques Villeneuve, per la delusione dei suoi tifosi canadesi (primo fra tutti il primo ministro del Quebec Bertrand Landry, presente in tribuna) usciva di scena al decimo
giro, tradito dalla sua Bar. La monoposto restava ferma in pista e la sua rimozione era a tal punto complicata per i commissari che la safety-car e’ stata costretta a intervenire.
Era il 14/mo giro, Barrichello sempre in testa. Appena la safety car ha fatto il suo ingresso in pista, Montoya (che era secondo a 4”3) e’ rientrato ai box. Cambio delle gomme posteriori e rifornimento (in 11”), rientro in pista in quinta
posizione ma svantaggio annullato grazie alla safety car. Che ha lasciato il tracciato solo al 17/mo giro consegnando al gran premio del Canada questa situazione: Barrichello, Schumacher, Raikkonen, Ralf, Montoya. Ma il colombiano ha dato spettacolo superando d’un colpo Ralf e Raikkonen e lanciandosi all’inseguimento delle Ferrari di Barrichello e Schumacher.
Dal muretto del Cavallino, cosi’, la decisione di richiamare ai box Barrichello al 26/mo giro: pit stop in 10”6 e rientro in pista si’ in in 6/a posizione (dietro alla Mclaren di David Coulthard), ma con una F2002 piu’ tonica che mai grazie alle
nuove gomme. Lo dimostrano in tempi che in questa fase della gara ha fatto registrare Schumacher con pista libera: dal 30/mo
al 38/mo giro (quando ha fatto il suo pit stop in 11”4). Quasi 1” al giro su Montoya. Una velocita’ che tuttavia non e’ bastata per superare il colombiano: dopo la serie dei pit stop,
infatti, e’ stato il pilota della BMW-Williams a ritrovare il gusto della prima posizione, seguito a 4” da Schumi, quindi Raikkonen, Ralf, Coulthard e Barrichello.
Al 43/mo giro, pero’, pasticciaccio in casa BMW-Williams, vittima Ralf Schumacher: rientrato per il suo primo pit stop, il tedesco ha visto i suoi meccanici sbagliare la macchina del rifornimento, cambiarla, ricominciare. Risultato: lo hanno
obbligato a restare fermo oltre 20”. Senonche’, dopo 2 giri, il tedesco si e’ accorto che la benzina non gliel’ avevano messa ed e’ stato costretto a rientrare di nuovo. Risultato: era quinto,
finira’ settimo. Ma solo perche’ il suo compagno di squadra a 13 giri dalla fine ha visto andare in fumo il motore della sua BMW-Williams mentre era in seconda posizione. Tanti applausi, ma
anche tanta delusione per lui.
La rottura alla monoposto di Montoya ha definitivamente aperto la pista alla cavalcata Ferrari. Mentre Schumi, in testa, non ha fatto altro che amministrare il suo vantaggio, alle sue
spalle e’ stato duello tra Coulthard e l’altra Ferrari. Al 62/mo giro Barrichello ha tentato il sorpasso, ma Coulthard lo ha evitato solo grazie a un un premeditato ‘taglio’ di chicane che ha fatto arrabbiare il brasiliano. Alla fine, un buon podio. E
punti d’oro per Fisichella e Trulli.