Sara’ di circa cinquemila miliardi la
spesa che gli italiani affronteranno per il pranzo di Natale.
Secondo le stime della Fipe (la Federazione italiana degli
esercizi pubblici), 4.600 miliardi ”costera”’ il pranzo in
casa, 400 quello al ristorante.
Almeno un milione di famiglie, sempre secondo la Fipe,
scegliera’ per il pranzo di Natale uno dei sessantamila
ristoranti che resteranno aperti, con un aumento, rispetto allo
scorso anno, del 14%. Questo aumento, stando alle rilevazioni
della Federazione, sara’ piu’ accentuato al Nord (+20%) e al
Centro (+15%), mentre al Sud non dovrebbe superare il 5%.
Per la Fipe, il Natale 2001 non dovrebbe registrare
significativi incrementi nei prezzi dei prodotti alimentari e la
”forbice” della spesa per ciascuna famiglia sara’ compresa tra
le 205 mila lire del Nord e le 160 mila lire del Sud.
Molti i locali dove e’ stato gia’ registrato il tutto
esaurito, mentre le prenotazioni superano dell’81% le
disponibilita’.
Per la Federazione italiana dei dettaglianti
dell’alimentazione, la ”battaglia” di Natale tra le
prelibatezze ha visto la netta vittoria delle specialita’ di
casa nostra rispetto a quelle di importazione. Secondo la Fida,
nelle vendite l’aumento di quelle di prodotti tipici italiani,
quali cotechini, zamponi e culatelli, si attesta intorno al 15%,
mentre l’acquisto da parte dei consumatori di vini ‘made in
Italy’ – soprattutto di Brunello e Chianti – registra un +20%.
Per la Fida, poi, il rapporto tra panettoni e pandori venduti e’
nettamente a favore dei primi: sette contro tre.